Da Mario Franchino, gli attacchi a Stefano Graziano non accennano ad arrestarsi. Nei suoi ricorsi ha sollevato anche altre questioni oltre a quelle relative all’impossibilità di accedere all’anagrafe certificata degli iscritti. Una riguarda la costituzione della Commissione di Garanzia regionale e provinciale per il Congresso. L’aspirante segretario sostiene che debbano esservi inclusi anche rappresentanti dei diversi candidati alle segreterie, così da soprintendere al normale svolgimento della delicata fase iniziata da ieri alle 20.

I più attenti ricorderanno che Graziano a giugno paventò l’istituzione di tale organo, chiedendo pubblicamente a Mario Parabaschi di coadiuvarlo dopo le regionali. Esponente di lunga esperienza del partito, proveniente da tutta la filiera della sinistra Pci-Pds-Ds, nei fatti non ha mai “preso servizio” come sembrava dovesse fare. In sostanza l’organo a cui farebbe riferimento Franchini è stato accorpato, seppur non ufficialmente, alla Commissione di Tesseramento di Italo Reale.

Detto ciò, il candidato alla segreteria del Pd calabrese della corrente “Riformisti”, espressione di Cesare Marini, spiega che i passaggi di cui sopra sono finalizzati ad un ragionamento comune. Vale a dire fugare l’affermazione di molti secondo cui «il congresso regionale sia l'occasione non per eleggere un segretario, ma per acclamare Nicola Irto, espressione di Roma, plenipotenziario del Pd calabrese».

Intanto, il giallo delle sparizioni dei tesserati Pd dagli elenchi dopo la certificazione si infittisce e tocca Corigliano-Rossano. Dopo la denuncia fatta da alcuni esponenti del partito a San Giovanni in Fiore, dal centro della Sibaritide arriva la stessa segnalazione: dagli elenchi sono scomparsi i nomi di alcuni iscritti storici, nomi che erano invece presenti prima dell’approvazione da parte della Commissione. Da 361 si passa a 247: ne mancano dunque all'appello ben 114. Tra loro, ad esempio, non risultano quelli di esponenti di lungo corso come Giovanni Zagarese, Maurizio Minnicelli e Graziella Battaglia, tanto per citarne alcuni.

Non c’è pace, insomma, per il Partito democratico, che si avvicina al congresso regionale – previsto per il 14, 15 e 16 gennaio – in un clima non proprio disteso. Nei giorni scorsi, infatti, era stato sollevato il caso della mancata certificazione degli elenchi degli iscritti a poche ore dalla scadenza dei termini per la presentazione delle candidature. Un caso che era stato al centro del ricorso presentato da Mario Franchino, che contende a Nicola Irto il ruolo di segretario del Pd calabrese. Situazione che era poi stata chiarita, con un’approvazione degli elenchi nella stessa serata.

A questo punto, con le candidature ormai ufficializzate, la strada doveva essere spianata verso il congresso. Ma a una settimana dall’apertura dei lavori una nuova nebbia si addensa sul percorso che dovrà portare alla fine del commissariamento.