Fervono le trattative dopo la comunicazione romana che pretende di ricevere il regolamento e la data del in tempi rapidi. Puccio intanto ha riunito la Commissione per il congresso
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Stavolta Demetrio Battaglia non ha nessuna intenzione di farsi tirare in mezzo. Dopo quanto avvenuto qualche mese fa, quando aveva dato una disponibilità di massima per una candidatura unitaria, stavolta non ha proprio intenzione di scendere in campo come ha confermato a LaC News24. Così che il pressing che si è alzato nelle ultime ore, dopo la manifestazione di Roma dello scorso 30 settembre, ha fallito il suo obiettivo.
Ed allora poiché il Pd calabrese non sembra in alcun modo in grado di sostenere un congresso regolare con le primarie, i fautori della soluzione unitaria sono allo studio di valide alternative. Un’idea in particolare si sta facendo largo negli ambienti democrat nelle ultime ore, considerato anche il rapido avvicinarsi delle elezioni regionali.
Mario Oliverio, salvo imprevedibili colpi di scena, sarà il candidato alla carica di governatore per la coalizione del centrosinistra. In un momento che pare assai complesso per il partito a tutti livelli e in Calabria in modo particolare. La maggioranza alla guida della Regione traballa da diversi mesi e i dissidenti (Guccione, Scalzo, Ciconte, Neri, Sergio e Bevacqua) non hanno per nulla intenzione di seppellire l’ascia di guerra. Ed ogni seduta del Consiglio regionale, da qui in avanti, può trasformarsi in un’imboscata politica per la giunta regionale.
Chi è, dunque, che si prenderà la briga di fare le liste per le prossime regionali e per sostenere la corsa di Oliverio? E il governatore uscente di chi potrà fidarsi? Le domande circolano insistenti negli ambienti di centrosinistra e, attualmente, rimangono senza risposta.
Ed allora: se il Pd non è in grado di sostenere un congresso, né di trovare una soluzione unitaria e se le regionali incombono con Oliverio candidato, perché non unire i due problemi per trovare la soluzione? Da qui l’ipotesi di chiedere proprio a Mario Oliverio di traghettare il partito in questa fase di transizione fino alle prossime elezioni regionali. In modo che sia proprio lui, in prima persona, ad assumersi oneri ed onori della sua ricandidatura. A risultato elettorale acquisito si potrebbe poi arrivare al congresso e ritornare alla vita democratica abituale per il partito.
Al momento, ovviamente, si tratta di un’idea, forse una suggestione. E anche il governatore davanti ad una proposta del genere avrebbe più di un dubbio nell’accettare. Ma di certo il Pd non potrà perdere molto altro tempo. Da Roma Dal Moro ha già scritto alle federazioni regionali per avere presto comunicato il regolamento congressuale e il responsabile regionale per l’organizzazione del partito Giovanni Puccio ha immediatamente riunito a Lamezia la Commissione per il congresso in maniera da cominciare il lavoro. Non si potrà, però, menare il can per l’aia ancora a lungo. O si va a congresso o si trova una soluzione unitaria, magari anche legata al nome di Oliverio. Altrimenti il rischio del commissariamento romano diventerà ogni giorno più concreto.
Riccardo Tripepi