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Carissimi,
credo che l’appuntamento congressuale non può essere vissuto come una semplice conta di voti. Deve servire per una discussione che affronti le ragioni delle numerose sconfitte alle elezioni amministrative degli ultimi tre anni. Mi riferisco in in particolare a Cosenza, Crotone, Lamezia e, in ultimo, a Catanzaro. Tutti gli indicatori economici danno la Calabria all’ultimo posto non solo in Italia ma anche in Europa in termini di Pil e disoccupazione; è evidente lo stato di difficoltà della nostra regione ad agganciare una ripresa economica già in atto nel Mezzogiorno e nel resto dell’Italia.
Il compito del Partito democratico, in questa fase storica, è quello di iniziare a fornire risposte concrete, con una capacità richiesta da più parti alla politica: ascoltare con attenzione e poi passare dalle parole ai fatti. La gravità in cui versa la nostra regione da un punto di vista economico e sociale ci impone una forte dose di responsabilità affinché il nostro congresso serva a mettere in campo un progetto in grado di rimettere al centro i territori, i nostri amministratori, gli attori dello sviluppo locale per iniziare concretamente a dare risposte certe ai numerosi bisogni sociali che affliggono la nostra provincia e la nostra regione.
Non possiamo commettere l’errore di tramutare questo importante appuntamento, che vedrà impegnati migliaia di iscritti e militanti, in uno scontro personale tra candidati segretari o in una semplice conta tra gruppi dirigenti. Tutto ciò sarebbe un errore imperdonabile che metterebbe a rischio la tenuta del Pd anche in vista delle prossime scadenze elettorali. Dobbiamo garantire il rispetto delle regole ed una forte pubblicità al nostro dibattito politico, elementi essenziali per rappresentare ricchezza di idee e capacità di trovare un punto comune in cui tutti possano riconoscersi e operare nella giusta direzione.
Devo dire che non siamo partiti con il piede giusto. Mi riferisco alle decisioni prese nell’ultima direzione provinciale del partito, dove è emersa di più la volontà di mostrare i muscoli che quella di far valere la politica e le capacità del Pd. Capacità che in questi anni non sono state volutamente schierate.
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Per questo, prima dell’inizio della campagna congressuale, chiedo un incontro tra candidati segretari per concordare sin da subito, nell’interesse di tutti, un percorso di responsabilità affinché il congresso non diventi un luogo di scontri e guerriglie.
Giuseppe Mazzuca