«Il ruolo del capoluogo di Regione costantemente svilito e mortificato». Lo sostiene il consigliere comunale di Catanzaro Vincenzo Capellupo a proposito della scelta delle sedi in cui si svolgerà il concorso per il reclutamento di 113 unità di personale non dirigenziale, a tempo pieno e indeterminato, da inquadrare nella categoria D in diversi profili alla Regione Calabria. Le prove scritte si terranno infatti l'11 e 12 maggio a Rende e Cosenza

«Questo è l'ultimo di una lunga serie di episodi - afferma l'esponente dell'amministrazione Fiorita - che confermano la scarsa attenzione che i vertici regionali nutrono verso Catanzaro quando si tratta di assumere delle scelte non solo di tipo logistico e organizzativo, come nel caso dei concorsi, ma anche di natura puramente politica. Catanzaro e la sua provincia avrebbero potuto ben ospitare le migliaia di aspiranti candidati, vista anche la collocazione baricentrica del territorio del Capoluogo».

Il pensiero torna quindi alla "lotta" scaturita con l'istituzione di Medicina all'Unical: «Non si può non ricordare quanto si è consumato con la vicenda della facoltà di Medicina - e il "doppione" cosentino nato alla velocità della luce - o ancora con i progetti dei nuovi ospedali che vedono Catanzaro sempre un passo indietro rispetto alle altre città capoluogo. Di recente, anche riguardo alla ripartizione dei fondi per gli Ambiti ottimali sulle politiche sociali, Catanzaro è stata penalizzata vedendosi attribuire circa due milioni di euro in meno a dispetto degli altri Ato».

«L'elenco dei misfatti sarebbe più lungo e anche risalente indietro nel tempo - sostiene Capelluppo -, ma ci chiediamo perché, a dispetto dei bei proclami, il presidente Occhiuto mantiene questo atteggiamento ostile e non fa nulla per dimostrare il contrario? Si dirà della partita vinta dell'azienda Dulbecco, ma questo non basta a giustificare tutto il resto che non va. Da parte nostra, il Consiglio comunale dovrà alzare ancora di più il livello di guardia, accanto al sindaco Fiorita, e far sentire più forte la voce di Catanzaro sui tavoli che contano. Auspicando di poter avere al nostro fianco anche la deputazione regionale e nazionale espressione del capoluogo di Regione, per invertire una volta per tutte un trend che continua a produrre solo danni per tutta la comunità».

La questione era già stata sollevata nei giorni scorsi da un altro consigliere comunale, Antonio Corsi, il quale aveva parlato altresì di una Catanzaro che «viene spogliata dalle sue funzioni». Oggi, oltre a Capellupo, sulla vicenda interviene pure il consigliere comunale Francesco Scarpino: «Qualcuno dovrà spiegarci dai piani alti della Cittadella perché il concorsone della Regione con diecimila candidati si terrà a Rende e non a Catanzaro. Il campanilismo non c’entra niente. La sede naturale della selezione era ed è il capoluogo per una serie di ragioni. Intanto è perché qui che i fortunati vincitori del concorso o la maggior parte di loro andranno a lavorare. Poi perché Catanzaro è la sede del “committente” istituzionale del concorso, il Governo regionale. La risposta l’attendiamo dall’assessore al personale Filippo Pietropaolo, espressione di Fratelli d'Italia, che sicuramente ci spiegherà come mai il Formez abbia scartato la possibilità di fare svolgere le prove a Catanzaro. Non vorremmo che con la storiella che a Catanzaro ci sono pochi alberghi e non ci sono sale spaziose, si sia aperta la strada ad un trasferimento di funzioni ed eventi di pertinenza della Cittadella in altre sedi. Catanzaro capoluogo, Catanzaro centro direzionale, Catanzaro capitale della pubblica amministrazione stanno diventando sempre più parole vuote e senza senso. Se la Regione ritiene che nel Capoluogo non ci siano strutture adeguate, allora realizzi direttamente un grande centro congressi, anche nelle aree adiacenti alla Cittadella. Le risorse ci sono e sarebbe questo un modo per rafforzare con i fatti il ruolo di Catanzaro».