Il commissario leghista prende il caso Vibo come esempio: «Ha ereditato una serie di bilanci dove sono stati sottostimati i disavanzi»
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«Le modifiche per la redazione dei bilanci comunali hanno evidenziato una situazione quasi generale di difficoltà finanziaria che rischia di portare molti enti al dissesto». Lo afferma, in una nota, Giacomo Saccomanno, commissario della Lega in Calabria.
«Di ciò - prosegue - si è reso conto anche il Governo che sta studiando nella manovra finanziaria un sostegno alle città metropolitane in pre-dissesto. Situazione che interessa la gran parte degli enti calabresi in relazione alla circostanza che, da una parte, i tributi non vengono versati nella loro interezza e, dall’altra, in conseguenza del necessario ricalcolo di tutti i disavanzi passati al fine di rendere il bilancio più trasparente. Nel passato, infatti, molte amministrazioni riportavano un incasso dei tributi superiore all’effettivo e, quindi, il disavanzo era quasi colmato da tale operazione del tutto fittizia. Ultimamente, si è chiesto, invece, di determinare concretamente i disavanzi che spesso sono stati sottostimati. Tale operazione - dice Saccomanno - naturalmente, ha aggravato la situazione degli enti che si sono visti obbligati a costruire un bilancio più adeguato alle effettive condizioni, con un conseguente aumento del disavanzo che nel passato era stato sottostimato».
Saccomanno elenca i Comuni già in situazioni precarie, «come, ad esempio - spiega - San Lucido, Acquappesa, Belvedere Marittimo, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Torino, Napoli, Palermo. Lo Stato sta cercando di intervenire per i maggiori Comuni, ma sarebbe importante che la misura riguardasse tutte le città capoluogo di provincia ed anche gli enti minori che dovrebbero essere sostenuti per superare tali difficoltà e non pregiudicare ulteriormente i cittadini di molti enti meridionali - come la Calabria-, che già non usufruiscono dei minimi servizi essenziali».
«Ad esempio, la città di Vibo Valentia, ha ereditato una serie di bilanci dove sono stati sottostimati i disavanzi e, quindi, nel riordino richiesto dalla normativa, oggi si è trovata con cifre superiori a quelle che, invece, ci sarebbero state se non ci fosse stata la necessità di una richiesta correzione. Tanto è vero - continua Saccomanno - che i miglioramenti apportati negli ultimi anni sono stati annebbiati da una situazione passata che ha eliminato i benefici di una ultima gestione attenta e oculata. Tale situazione che interessa molti comuni calabresi, deve portare ad una richiesta al Governo di immediato intervento, quantomeno per i capoluoghi di provincia, se non per tutti quelli di una certa importanza, al fine di evitare un’ecatombe finanziaria e l’ulteriore diminuzione dei già scarsi servizi minimi. Sul punto - conclude - sarebbe auspicabile che ci fosse un’unica voce e non si facessero speculazioni che non portano a nulla, ma solamente ad un danno per i territori e per le comunità».