VIDEO | Ore di attesa nel Municipio per capire se la prefettura invierà la commissione d'accesso dopo l'operazione Rinascita Scott. Il sindaco: «L’attuale amministrazione ha operato nella legalità»
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Il prefetto Francesco Zito non ha lasciato la città di Vibo Valentia in questi giorni di festa, segno evidente che anche la Prefettura monitora senza sosta le attività del Municipio del capoluogo, sempre più avvolto in un’ombra opaca all’indomani dell’operazione Rinascita-Scott.
La politica rimane ferma a un bivio infernale, con la maggioranza che ha digerito le dimissioni a sorpresa del presidente del consiglio comunale, Giuseppe Muratore, e con il sindaco Maria Limardo che si dice sicura che una «eventuale commissione d’accesso accerterà che l’attuale amministrazione ha operato nella legalità».
Ma la scoperta di sospette collusioni tra l’apparato burocratico, settori politici di diverse fasi storiche e pezzi di massomafia, rimane un fatto acclarato e nel dibattito si inserisce pure il capogruppo dei 5Stelle, Domenico Santoro, per il quale «questa amministrazione non brilla del tutto per trasparenza», senza chiedere alla Prefettura particolari azioni e limitandosi ad affermare: «Saranno gli organi competenti a stabilire se il consiglio comunale va sciolto o no».
Appunto, il prefetto che non si è mosso da Vibo Valentia mentre il presidente facente funzioni del Consiglio, Giuseppe Policaro, ha riunito la capigruppo per decidere quando convocare l’assemblea e sostituire il collega di minoranza sospeso per l’arresto - Alfredo Lo Bianco che siede tra i banchi della minoranza, espressione del Pd - e il collega di maggioranza che ha lasciato gettando un sasso nello stagno dentro un Municipio che patisce anche l'arresto del dirigente Filippo Nesci e la sospensione di 4 dipendtenti in tutto.