VIDEO | Continuano gli strascichi di una polemica innescatasi nel corso dell’ultimo consiglio comunale, durante il quale l'opposizione ha abbandonato l’aula prima di discutere i punti all’ordine del giorno
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«Conoscete per caso la posizione espressa dall’attuale amministrazione in merito ai lavori che interesseranno la ferrovia nel nostro territorio?». «C’è qualcuno che sa quale sia la strategia della maggioranza per tutelare l’ospedale?».
Queste alcune tra le più ironiche punzecchiature pronunciate dall’ex sindaco Roberto Perrotta, oggigiorno consigliere d’opposizione nella massima assise paolana, nel corso della conferenza stampa con cui, insieme al resto della minoranza, si è scagliato contro l’andazzo che ultimamente ha preso a regnare nella città di San Francesco.
L’incontro con i giornalisti, organizzato dai sei consiglieri seduti dirimpetto agli undici che, insieme al primo cittadino, stanno attualmente gestendo le sorti di Paola, è stato la conseguenza di una nota stampa al vetriolo con cui, quelli che dal mai costituito ufficio stampa del comune vengono definiti «forza di Governo» (con la “G” maiuscola, sia chiaro), hanno stigmatizzato il comportamento tenuto dalla controparte durante l’ultimo consiglio comunale, quando i banchi dell’ala destra dell’aula “Lo Giudice”, sono stati abbandonati prima della discussione dei punti all’ordine del giorno.
Lamentando «incapacità di dialogo sui punti programmatici», la compagine amministrativa ha di fatto esautorato la minoranza da ogni funzione, compresa la contestazione, ridotta a mera «sceneggiata» nel comunicato fatto redigere a coloro che, abusivamente, continuano a presentarsi come terminale comunicativo del comune.
Questo stato di cose ha evidentemente messo il sale sulla coda ai membri della minoranza, che eccezionalmente riuniti e coesi, hanno rispedito al mittente ogni accusa, evidenziando – punto per punto – tutte le infelici scelte compiute sinora da chi ha in mano il timone amministrativo.
Il primo ad affondare il colpo è stato Andrea Signorelli, già candidato a sindaco per Rete dei Beni Comuni, che ha cristallizzato impeccabilmente le inadempienze documentali della maggioranza, presentatasi in consiglio comunale senza carte in regola e con diciture ambigue, ma anche con la pretesa di far passare come «visto», un parere non espresso dai revisori dei conti, che in merito al cambio della centrale di committenza deciso dal comune per espletare le gare d’appalto, hanno preferito tacere, limitandosi a derubricare la faccenda come questione soverchiante le proprie competenze. «Un consiglio comunale utilizzato soltanto come strumento di ratifica – ha detto il giovane avvocato – è di fatto privo della sua funzione civica, per questo abbiamo abbandonato l’aula, perché era necessario dare un segnale, che con la conferenza stampa intendiamo rafforzare».
Sulla spinta di questa evidenza, la dottoressa Emira Ciodaro – portacolori di Forza Paola Domani (insieme al consigliere Alfonso D’Arienzo), già a capo della coalizione che alle scorse elezioni ha perso al ballottaggio – ha rincarato la dose, parlando di vero e proprio «falso in atto pubblico», contestando la natura stessa dell’assise dello scorso sabato, convocata – secondo colei che ha pure interpretato il prestigioso ruolo di presidente del consiglio – senza rispettare il regolamento comunale, perché in barba alle tempistiche di convocazione dell’adunanza, ha fornito con estremo ritardo gli atti su cui si sarebbe dovuto poi discutere.
Lo stesso argomento, è stato poi ripreso dall’unico esponente eletto nell’opposizione senza aver avuto in lista un candidato alla fascia tricolore. Josè Grupillo, esponente di Paola Cuore Azzurro (in coalizione con la Ciodaro alle passate amministrative), ha biasimato l’approssimazione con cui la maggioranza ha gestito i passaggi preliminari all’ultimo consiglio comunale, al quale si è arrivati senza svolgere i dovuti confronti nelle commissioni appositamente costituite.
«Un’amministrazione che si presenta in consiglio a distanza di quattro mesi dall’ultimo incontro – ha infine chiosato l’ex sindaco Roberto Perrotta – con documentazione carente e scelte già stabilite, la dice lunga sullo stato di salute in cui versa oggi la città. Purtroppo bisogna prendere atto che le priorità di questa maggioranza sono del tutto discordi dai reali bisogni della cittadinanza. Ogni giorno dobbiamo rassegnarci a qualcosa che ha smesso di funzionare, o che zoppica sul piano dei servizi, ultimo in ordine di tempo – ha detto l’attuale componente del gruppo minoritario Azione Paola, composto insieme all’ex vicesindaco Marianna Saragò – quello relativo all’assistenza delle persone con disabilità. Sentire che non ci sono soldi da investire per le categorie più deboli della nostra Paola, quando poi si apprendono notizie di inaugurazioni di stanze da ufficio totalmente rinnovate a spese della comunità, fa male. Sarebbe opportuno chiedere quanto sia costata la “stanza d’oro” dell’attuale dirigente Utc, l’ingegner Fabio Pavone (in qualità di tecnico intervenuto anch’egli nel corso dell’ultimo consiglio comunale, ndr), per capire che verso stanno prendendo le risorse del nostro municipio».
Rendendo inefficace l’alibi della “pesante eredità” paventato dagli attuali inquilini del comune, la cui giunta è composta per quattro sesti da esponenti della precedente amministrazione, l’ex primo cittadino ha snocciolato un rosario di scadenze e impegni prossimi a doversi concretizzare che, se il sindaco Politano e la sua maggioranza non dovessero rispettare, potrebbero comportare conseguenze indigeribili per una città che, sul tirreno cosentino, ambisce ad essere protagonista.