Tante le zone d’ombra. Così, il capogruppo di Civico e Popolare, Gino Promenzio si rivolge al prefetto Cinzia Guercio
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La gestione della macchina comunale e le nomine fiduciarie delle dirigenze a Corigliano Rossano finiscono sul tavolo del prefetto di Cosenza Cinzia Guercio. La questione è già stata al centro di una polemica politica e giornalistica nei giorni scorsi, ora avvalorata da una denuncia depositata in procura da un singolo concorrente candidato alla selezione per la nomina di un dirigente tecnico e, successivamente, escluso. A ciò vi è da aggiungere l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente Francesco Amica (ex delega alla rete idrica) finito nelle maglie delle contestazioni per la nota vicenda del pozzo di Schiavonea.
Lo Statuto vigente non prevede dirigenze
Nel calderone anche le nomine dirigenziali “fiduciarie” in una fase in cui è vigente lo Statuto comunale dell’ex comune di Corigliano che non prevede nell’ente le dirigenze. Il tema è delicato e presenta una serie di interpretazioni anche di tipo amministrativo a tal punto da inficiare gli atti prodotti da quei soggetti che occupano una posizione illegittima. Insomma di carne a cuocere ce n’è abbastanza per indurre il capogruppo del movimento Civico e Popolare Gino Promenzio a rivolgersi alla massima autorità prefettizia.
Chiamati in causa il sindaco Stasi e il segretario Lo Moro
Nella nota, il rappresentante dell’opposizione chiama in causa il sindaco Flavio Stasi e il segretario comunale Paolo Lo Moro. E si fa anche riferimento non solo alla «repentina defenestrazione dell’Ing. Francesco Amica, dirigente del settore Ambiente ed energia, ma si mettono in rilievo anche alcune zone d’ombra circa l’affidamento ad interim dei settori Risorse Umane e Polizia locale al segretario generale Lo Moro nonché a una nuova e controversa recente nomina di un candidato bocciato nelle prove di selezione concorsuali e ripescato nelle ultime ore dal sindaco Stasi con un incarico di collaborazione inserendolo nel proprio staff. Il consigliere Promenzio esprime al prefetto «la sua preoccupazione per queste condotte amministrative che potenzialmente potrebbero offuscare l’immagine di un Ente, il Comune di Corigliano-Rossano, appena nato sulla fiducia espressa dai cittadini».