Palazzo dei Bruzi ha ricevuto questa mattina la tanto attesa comunicazione della Cosfel, la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali. Si era riunita l’11 settembre con oggetto i conti del Comune di Cosenza. Le indiscrezioni trapelate da Roma lasciavano sperare per il meglio e nella missiva inviata dal direttore centrale Antonio Colaianni, i rumor vengono confermati.

Sulla scorta di quanto avvenuto già per il municipio di Vibo Valentia, il Ministero firmerà un decreto con cui indicherà le misure necessarie alla ristrutturazione del gap finanziario. Andranno seguite alla lettera così da vedere la luce in fondo al tunnel a margine di un piano ventennale. Ma l’entusiasmo che oggi si respirava in seno all’amministrazione targata Franz Caruso, è stato in parte smorzato da una dura nota di alcuni esponenti locali del Partito Democratico, la colonna di giunta e consiglio comunale.

Giacomo Mancini, Saverio Carlo Greco, Sergio De Simone e Giulio Palma, tutti tesserati democrat, hanno bocciato l’operato del sindaco e contestato l’imminente rimodulazione delle deleghe annunciata dal primo cittadino. Hanno - altresì - usato ironia sulla presenza di Francesco De Cicco e chiesto la convocazione dell’assemblea del circolo cittadino del Pd scrivendo al segretario regionale Nicola Irto.

La squadra di governo di Franz Caruso, ancora priva di un assessore al Bilancio dopo le dimissioni di Francesco Giordano, si riunirà domani pomeriggio alle 13 dopo la pausa legata al periodo estivo. L’esecutivo e i dirigenti comunali hanno tempo fino al 30 settembre 2023 per inviare quanto richiesto alla Cosfel, così da consentire al Ministero degli Interni il tempestivo completare dell'istruttoria per il piano ventennale.

La riunione di giunta sarà anche il primo incontro ufficiale a margine di settimane di rumor che a breve sfoceranno nella rimodulazione annunciata dal primo cittadino. Se il sindaco farà delle comunicazioni in quella sede ancora non è dato a sapersi: all’ordine del giorno ci sono una decina di punti che abbracciano vari ambiti.

La lettera della Cosfel al Comune di Cosenza

La Cosfel ha già proposto le misure propedeutiche nella riunione di lunedì, ma toccherà al dicastero dell’Interno renderle esecutive così da dare modo all’amministrazione di ripianare il disavanzo. Al riguardo, ai fini di una completa valutazione delle azioni che la giunta Caruso riterrà di individuare tra quelle proposte, nonché della tempistica entro cui attuarle, la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali ha invitato il Comune di Cosenza ad illustrare, attraverso una puntuale relazione, la specifica composizione del disavanzo venutosi a ricostituire durante la gestione del bilancio stabilmente riequilibrato, con l’indicazione delle cause che lo hanno determinato.

Sarà inoltre necessario da parte dell’Ente bruzio descrivere l'attuale situazione finanziaria e indicare, tra le misure proposte dalla Cosfel, quelle ritenute concretamente attuabili e più idonee ad intervenire sulle cause strutturali che hanno portato l'ente alla grave situazione di squilibrio.

Le accuse dei tesserati del Pd

Giacomo Mancini, Saverio Carlo Greco, Sergio De Simone e Giulio Palma hanno usato nel loro intervento toni e parole più consoni ad un gruppo di opposizione che di maggioranza. Hanno parlato di «impreparazione della compagine Caruso-De Cicco sulla materia di bilancio» ed hanno richiamato le frasi espresse dal Collegio dei Revisori «sullo squilibrio patologico dell’Ente e sulla situazione disastrosa dell’Amaco».

Riferendosi all’amministrazione comunale, hanno evidenziato che «non riesce nemmeno ad approvare il Bilancio preventivo 2023 nei termini di legge, con grave pregiudizio per i servizi essenziali e disagio per i cittadini, costretti a pagare le imposte comunali alle aliquote massime e le tariffe per i servizi a livelli sproporzionati alla qualità dei servizi».

I quattro firmatari del documento si chiedono quindi come si possa immaginare «dopo due anni in cui si è maturato un tale disastro amministrativo, di procedere ad un rimpasto per sostituire l’assessore al bilancio». «La situazione - concludono - richiederebbe un azzeramento programmatico e organigrammatico dell’intero Ente (che coinvolga giunta, strutture e dirigenza)».