Chi si aspettava oggi un consiglio comunale “fuoco e fiamme”, dopo la notizia dell’indagine sul sindaco Sergio Abramo, ha al contrario assistito a una sorta di “ora del catechismo”. Il civico consesso, peraltro privo dei maggiori consueti oppositori di Sergio Abramo fra cui quel Sergio Costanzo che ieri ha smentito la nostra notizia sul suo ritiro dalla corsa per Palazzo Campanella invece poi da lui stesso ufficializzata stamani, si è infatti stretto attorno al primo cittadino che ha preso la parola dopo il minuto di raccoglimento per alcuni giovani e figure molto stimate in città scomparse nelle settimane e nei giorni scorsi.

Esaurite le pratiche tecniche e le formalità di rito, ecco l’Abramo-pensiero sulla vicenda in cui si è ritrovato suo malgrado protagonista: «Rispetto alla proroga di un’indagine non recente, senza la notifica di un capo d’accusa, da me viceversa appreso sulla stampa ho poco da commentare. Ma non posso esimermi dal ringraziare i componenti della mia Giunta e tutti i consiglieri per gli attestati di solidarietà nei miei confronti. Lo stesso vale per i giornalisti. Ma anche il cosiddetto popolo dei social è stato per così dire silente o addirittura tenero con me. Un gesto bellissimo, che ho apprezzato molto. Forse hanno compreso che ho sempre amministrato la cosa pubblica in un certo modo. Ma, grazie al calore di tutti, invece di scoppiare in lacrime ho già dimenticato quanto successo e sono pronto a lavorare in modo ancora più convinto di prima». Al termine della breve dichiarazione, è arrivato un applauso da parte dell’Aula.

Tanti, come premesso, gli assenti o coloro che, “presa la presenza”, si sono allontanati. Fra i primi appunto Costanzo e il coordinatore provinciale del suo nuovo partito, l’Udc, Giovanni Merante. Fino a prova del contrario una casualità, ma che fa pensare di fronte alle indiscrezioni sempre da noi diffuse su una possibile candidatura nella Circoscrizione Centro di Baldo Esposito proprio nelle file dello Sudocrociato. Atto propedeutico alla scalata della strutturata pattuglia aielliana-espositiana proprio all’Unione di Centro che metterebbe giocoforza Merante, e anche lo stesso Costanzo, in una posizione di oggettiva difficoltà.

Quantomeno in termini numerici, malgrado la fiducia di cui godono questi ultimi (soprattutto il secondo, come ovvio) sotto il profilo del consenso popolare. Comunque sia, Abramo ha incassato il sostegno anche di Forza Italia, espresso dalla capogruppo Giulia Procopi: «Siamo garantisti e crediamo oltretutto nella tua buona fede e onestà, caro Sergio. Siamo inoltre nella stessa posizione di prima, condividendo il progetto di governo del centrodestra».
A seguire Eugenio Riccio ancora pro Abramo: «Abbiamo deciso di esserle vicino, come Misto, nella sede istituzionale nella certezza che risulterà estranea ai fatti. Noi non crediamo che lei possa aver commesso alcun illecito. Ne siamo assolutamente certi e non ci discosteremo da tale posizione».
Al di là dell’intervento di Raffaella Sestito sul problema del randagismo in città alla luce della tragedia di Satriano spazio infine ai punti dell’ordine del giorno: tutti approvati. Si tratta della designazione della componente commissione Pari opportunità in quota Fare per Catanzaro con la nomina di Daniela Talarico al posto della dimissionaria Chiara D’Amato; del placet al bilancio della gestione dell’esercizio finanziario; dell’assegnazione della categoria di standard al suolo di Germaneto, classificato F2; del regolamento per la disciplina dell’occupazione del suolo pubblico per gli spazi di ristoro all’aperto (Dehors) quali elementi di arredo urbano e a cinque debiti fuori bilancio. Tra le soprese, il rimbrotto al presidente del consiglio Marco Polimeni dal consigliere Giuseppe Pisano. Causa? Polimeni, peraltro nel giorno del compleanno, ha chiuso per distrazione la seduta prima che Pisano parlasse.