«Questa città ha bisogno di servizi essenziali, di ritrovare decoro e normalità nell'erogazione dell'acqua come nella raccolta dei rifiuti. Ma se non si ha una visione strategica, e se manca la programmazione nell'azione amministrativa, non si va molto lontano. E la visione strategica di un'amministrazione in materia di lavoro e sviluppo non può essere che quella di promuovere idee e iniziative concrete che stimolino l'economia e rilancino l'occupazione».

 


È quanto ha affermato Antonio Lo Schiavo intervenendo, ieri sera presso la Vetreria Defina di Vibo Marina, al confronto tematico su lavoro e sviluppo organizzato dalla Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa) e moderato dal giornalista Mimmo Famularo, alla presenza del presidente provinciale Cna Giovanni Cugliari e degli altri candidati a sindaco.

 


«Abbiamo lanciato diverse idee - ha aggiunto Lo Schiavo - che possono tradursi in interventi utili a rivitalizzare il tessuto produttivo. Prima tra queste, l'attivazione di zone defiscalizzate, delle "No tax area" per ciò che attiene i tributi locali e per un certo periodo di tempo, che prevedano meccanismi di esenzione per l'insediamento di nuove imprese e per quelle esistenti che si trovano in difficoltà. Intervenire sui tributi locali, le cui aliquote attualmente sono al massimo "ex legge" causa dissesto, può rappresentare un aiuto concreto per le imprese e i cittadini che oggi si vedono costretti a pagare tasse altissime a fronte di servizi inesistenti. A partire dalla Tari, dove pensiamo d'introdurre degli incentivi a favore di chi fa correttamente la raccolta differenziata e mette in atto pratiche virtuose. E ancora, la nostra proposta prevede la creazione di un incubatore d'impresa grazie al quale si potrà mettere a disposizione di chi vuole avviare una nuova attività, uno spazio fisico attrezzato con infrastrutture materiali e assistenza per lanciare la propria idea imprenditoriale, entrare nel mercato e consolidare la propria posizione. Inoltre intendiamo puntare sull'innovazione tecnologica, nei servizi e nei processi amministrativi, per agevolare la vita alle imprese e dare risposte immediate in materia di burocrazia comunale e pagamenti. Per l'area portuale e industriale costiera, la nostra idea di sviluppo prevede, poi, la stipula di un accordo di programma, sul modello Piombino, tra il Comune, la Regione e i competenti ministeri, finalizzato a recuperare e rigenerare i siti industriali dismessi e a rilanciare il ruolo del porto con interventi infrastrutturali mirati. Lo stesso porto, che oggi è alle prese con problemi di basso fondale e che non è mai stato oggetto di interventi di ammodernamento, necessita di un'azione concreta che possa consentirgli di tornare a giocare un ruolo strategico tenendo insieme la sua complessità e le varie attività che nello stesso coesistono da sempre. Infine, anche sul sito ex Italcementi la nostra proposta è chiara e concreta. Intanto, va riconosciuto che vi è un problema di bonifica ambientale e che una classe politica responsabile non avrebbe mai dovuto consentire a Italcementi di andare via dopo tanti anni scaricando il problema sul territorio. Ma anche lì da un problema può nascere una grande opportunità. E noi pensiamo ad una piattaforma ecologica pulita per quell'area, nella quale si possa realizzare un impianto di recupero di alcuni prodotti derivanti dalla raccolta differenziata dei rifiuti, come il vetro e i Raee, e creare attorno a ad essa occasioni di lavoro e indotto economico. Per realizzare questi propositi e attuare programmazione vera, abbiamo una sola strada a disposizione: quella di mettere le persone giuste al posto giusto, premiando competenze e merito, e utilizzare in maniera proficua la programmazione comunitaria affidandoci ad esperti che si occupino esclusivamente di concretizzare le possibilità che i fondi europei offrono».