Costituita circa 15 anni fa da Alfredo Serrao e da molto tempo supportata dal contributo di lavoro e idee dell'ex assessore Giampaolo Mungo potrebbe movimentare uno scenario politico che nel capoluogo pare fermo per non dire immobile
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Simbolo e slogan in vista delle Amministrative del 2022, presentati qualche ora fa nella Sala Concerti di Palazzo De Nobili da “I Quartieri”. Il riferimento è alla storica associazione costituita da Alfredo Serrao che da anni gode dell’appoggio e dell’attiva partecipazione dell’ex assessore di Catanzaro Giampaolo Mungo. Partiamo allora dalle notizie, prima di commentarle alla luce delle reali dinamiche politiche cittadine che quasi mai sono come si raccontano in pubblico e meno ancora sulla stampa. Talvolta per tatticismi, anche normali e comprensibili, in altri casi per nascondere manovre e manovrine che non possono essere disvelate salvo, forse, al prete nel sacro atto della confessione.
Ecco allora che gli stessi Serrao e Mungo ci hanno informato delle seguenti cose: faranno la lista per le Comunali della prossima primavera in cui non si candideranno loro due però, dichiarando pure di essersi autoesclusi da un’eventuale nomina da esterni in Giunta; non proporranno inoltre all’elettorato ex consiglieri (avendo un pessimo giudizio sulla consiliatura in corso e quindi su chi l’ha animata); hanno già l’elenco di candidati pronto per oltre la metà del numero totale; daranno spazio a una rappresentanza riflettente al meglio il tessuto sociale della città.
Dai ragazzi ai professionisti, dagli operatori economici alle donne e così via, sono dunque pronti a scendere in campo con i Quartieri che come dice il nome è un sodalizio interessato a partire dalla riconnessione delle varie zone di un capoluogo in cui ognuna sembra essere una realtà a se stante e lontanissima - se non addirittura antitetica - rispetto alle altre. Senza ormai più una netta distinzione tra nucleo storico e periferia. Ma il programma del movimento è assai più articolato e secondo il cliché della materia di cui si discute si declina con «Vogliamo una Catanzaro inclusiva a misura di bambini, anziani, disabili e tutte le fasce deboli. Ma anche che rimetta ai primi posti dell’agenda lo sport, i giovani e una vocazione turistica che magari può, o deve, anche passare dalla costituzione di una Facoltà di Scienze Turistiche all’Umg. Un ateneo, l’Unicz, che forse avrebbe bisogno di integrarsi meglio con il territorio circostante».
Fin qui la parte nobile e condivisibile del Serrao e Mungo pensiero che però si fa un po’ meno chiaro e perentorio quando si scende sul piano della collocazione futura. I due, infatti, ragionano sempre nell’ottica di uno schieramento, anche il più largo possibile naturalmente, ma tanto al segretario del Pd di Catanzaro Salvatore Passafaro quanto al presidente del consiglio comunale Marco Polimeni (peraltro ringraziati per la presenza) dicono senza tanti giri di parole che non gli piace il centrosinistra, neppure persuasi dall’effettività dell’aggettivo Nuovo da cui è preceduto adesso, così come - meno ancora - li convince il centrodestra guidato in cima ai Tre Colli da Sergio Abramo con cui sono entrati in aperto conflitto.
Motivo per cui affermano di avere in mente l’identikit del sindaco ideale e di essere pronti a sedersi ai tavoli a cui verranno invitati. Ma a noi pare proprio che, almeno per il momento, si siano strategicamente messi al… centro in attesa di capire intanto chi li “corteggerà” e quale sia la mossa più astuta da fare per scegliere la strada giusta (il carro vincente). Chissà, però, che non parta proprio da loro un tentativo di sparigliare le carte e dar avvio a qualcosa di diverso capace di far soffiare una ventata di autentica novità nel capoluogo.