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"Come avevamo previsto, decidendo di non partecipare alle Primarie del ristretto centro-sinistra vibonese, messe in atto da un ceto politico distante dalle aspettative dei cittadini, abbiamo potuto dimostrare maggiormente come all'interno del Pd di Vibo Valentia vi è uno scontro senza esclusione di colpi che ci consegna un partito sempre più spostato a destra per le posizioni politiche espresse". Prende le distanze e marca così la sua diversità Rifondazione comunista. La segreteria provinciale guidata a Antonio Callà ribadisce così le proprie posizioni con una nota diramata a margine del confronto tra i tre candidati alle primarie avvenuto negli studi de LaC.
Callà e compagni spiegano come Rifondazione Comunista in questi mesi abbia dialogato "con forze, singoli e associazioni, ed anche con sensibilità insofferenti di quello che oggi – scrivono - ci si ostina a definire centrosinistra. Il centrosinistra, per i dirigenti della falce e martello, è altro. "Al populismo dell'uomo della provvidenza noi contrapponiamo – è scritto nel comunicato del Prc - la faticosa costruzione di una soggettività di massa, di un popolo pensante, unico antidoto alla distruzione della democrazia. il che non vuol dire stare a guardare con le mani in tasca. Naturalmente, non si tratta solo di unire i partiti di sinistra ma di dar vita ad un percorso partecipato in cui uomini e donne - su questioni specifiche quali il lavoro, l'ambiente, il sociale, la cultura, passando per i diritti sociali e civili – possano riconoscersi in un comune progetto".
Insomma – lascia intendere Rifondazione – pur soli, ma comunque diversi.