Dopo l'arresto di Nicolò, Giorgia Meloni invia in riva allo Stretto il commissario Edmonto Cirielli. Ulteriore modo per dimostrare che le decisioni saranno assunte a Roma insieme alla Lega con buona pace degli scopellitiani e di Fi. Nel centrosinistra in discussione la ricandidatura di Falcomatà che potrebbe vedere il suo destino legato a quello di Oliverio
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Il terremoto provocato dall’operazione “Libro Nero” pare in grado di avere interferenze non solo sulla prossima competizione elettorale regionale, ma anche in vista delle comunali di Reggio Calabria. E non soltanto nel centrosinistra, ma anche all’interno del centrodestra.
L’arresto del coordinatore provinciale di Fdi Alessandro Nicolò non è elemento che possa passare in secondo ordine. Intanto per capacità di attrarre consensi e per gruppo elettorale, al Comune ad esempio poteva considerarsi sua espressione il consigliere Antonio Pizzimenti, e tantissimi erano stati amministratori e politici della Provincia a transitare con lui in Fdi dopo il traumatico addio a Forza Italia. Non solo. Alessandro Nicolò era stato indicato come uno dei papabili alla carica di candidato sindaco per la coalizione di centrodestra ancora in alto mare sulle decisioni.
Il colpo, dunque, non è di poco conto. Se ne è accorta subito anche Giorgia Meloni la quale, dopo aver annunciato la costituzione di parte civile del suo partito nel caso di processo contro Nicolò, ha nominato Edmondo Cirielli commissario di Reggio Calabria per tenere sotto controllo la situazione.
Sempre le inchieste giudiziarie, stavolta in relazione alla vicenda dell’affidamento del Miramare che ha coinvolto l’intera giunta Falcomatà dell’epoca, hanno coinvolto Angela Marcianò condannata ad un anno in abbreviato. Il suo nome che era stato accostato alla Lega ha naturalmente perso molto del suo appeal iniziale.
Della situazione di confusione hanno provato ad approfittare gli ex scopellitiani per ripescare e rilanciare il nome di Giuseppe Bombino, ex presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte. Tentativo, però, che non attecchisce dalle pari di Fdi e Lega. Non a caso i due partiti hanno fin qui boicottato ogni tentativo di interpartitica messo in atto da Fi, soprattutto nella persona di Francesco Cannizzaro. Oggi più che mai è chiaro che le decisioni saranno assunte a Roma da Matteo Salvini e Giorgia Meloni e veicolate in Calabria dai commissari Edmondo Cirielli e Cristian Invernizzi. Con Forza Italia, in piena emorragia di consensi dopo la doppia scissione nazionale, ormai all’angolo.
Il centrosinistra non sta meglio. A pesare sul sindaco in carica Giuseppe Falcomatà, che comunque esterna a mezzo stampa di essere sereno in vista delle prossime elezioni, penda il giudizio sulla vicenda Miramare che ha già prodotto la condanna della Marcianò. Come se non bastasse “Libro Nero” vede coinvolto il cognato Demetrio Naccari Carlizzi, nonché Sebi Romeo con il quale il sindaco aveva stretto un asse di ferro, come notato in occasione dell’ultimo rimpasto di giunta.
A pesare poi sulle decisioni del Pd anche i guai giudiziari di Oliverio e la necessità espressa da Zingaretti e Oddati di rinnovare in Calabria. Lo schema adottato per il regionale si trasferirà anche a livello comunale? Se ne potrà sapere qualcosa in più dopo la riunione dei quadri fissata per l’8 agosto a Lamezia.
Intanto, però, proseguono le manovre dell’area ex Renzi, oggi Martina, e dell’area Giachetti, che si tengono pronte a costruire un’eventuale alternativa. Il nome di un candidato alternativo al momento manca, o viene tenuto sotto tracci, ma la possibilità di sferrare l’offensiva è tenuta in caldo come dimostrato dalle diverse iniziative pubbliche che il gruppo di Battaglia, Irto e Meduri sta organizzando con la partecipazione dell’ex vicepresidente della giunta regionale Antonio Viscomi. E anche il referente della mozione Giachetti a Reggio Calabria Antonino Castorina ha chiesto un incontro al commissario regionale Stefano Graziano.
Riccardo Tripepi