La notizia planata da Roma che la casella del candidato sindaco di Reggio Calabria per il centrodestra sarebbe spettata alla Lega e non alla Forza Italia espressione del deputato Francesco Cannizzaro è stata per lui una doccia gelata, per i suoi competitor interni (il senatore Marco Siclari in primis), invece, una boccata di ossigeno.

 

Tra riunioni interpartitiche (ufficialmente sui programmi elettorali) e incontri interni alla Lega reggina si tenta di prendere tempo con la capogruppo in consiglio regionale Tilde Minasi che annuncia prima che: «il nome uscirà in settimana» e poi «entro il 20 luglio».

 

Questo temporeggiare si dice sia una strategia della stessa Minasi per cercare di evitare l’inevitabile, ossia l’incoronazione di Antonino Minicuci che pare sia già stato scelto da Matteo Salvini (tramite il suo ex vice nazionale Edoardo Rixi e con l’endorsement di Giovanni Toti).

 

La scopellitiana ha tentato la carta del mettere sul tavolo una rosa di nomi (7-8 persone) da vagliare con relativi curriculum. Ipotesi così nettamente scartata da costringere la stessa Minasi a smentire le voci stampa che dicevano che avrebbe fatto «il diavolo a quattro» contro Minicuci (probabilmente perchè estraneo alla cerchia degli scopellitiani storici che acquisirono il “brand Lega” su Reggio Calabria tramite Gianni Alemanno in tempi non sospetti).

 

La “scusa ufficiale” della capogruppo leghista per opporsi al nome Minicuci sarebbe la sua estraneità rispetto alla città di Reggio Calabria, che frequentò solo perché direttore generale quando presidente della Provincia era Giuseppe Raffa (dal 2011 al 2017). E non ha tutti i torti.

Chi è Minicuci

Antonino Minicuci è originario di Melito Porto Salvo, ma ha iniziato la sua carriera nel 1979 nel comune di Angolo Terme, Bagolino, Erbusco, Chiari e Lumezzane, paesi del bresciano; è stato segretario generale a Legnano in provincia di Milano, poi segretario e direttore della Provincia di Massa Carrara dal 1996 al 2008; ha ricoperto l’incarico di segretario e direttore generale del comune di Ascoli Piceno.

 

Nel 2018, dopo la parentesi reggina, planò in Toscana, diventando segretario generale del Comune di Massa. Si definì «un massese d’adozione», perchè lì risiedeva con moglie e figlia da diversi anni, per poi diventare segretario generale del Comune di Genova. «Per me è stato come un fratello maggiore», ha dichiarato a più riprese il sindaco di Genova Marco Bucci.

 

L’anno scorso Minicuci ha maturato l’età per la pensione ed è rimasto a Genova come direttore generale del Comune a titolo gratuito per un altro anno.

L'impegno politico

Da un anno si prepara per la sua entrata in politica, fondando l’associazione culturale “Tiberio Evoli-calabresi in Liguria” lanciandosi anche nel “salvinismo social” più sfegatato. Tilde Minasi su questo punto ha ragione, Minicuci come figura rappresenterebbe un sindaco decisamente straniero rispetto alla città di Reggio Calabria e forse è proprio per questo che a Salvini piace, dato che la Lega è priva di una classe dirigente locale svincolata dal duo Scopelliti-Alemanno.

 

Rumors, però, dicono che Minicuci possa rappresentare il cavallo di troia di Forza Italia nella Lega (per i citati legami lavorativi avuti con Raffa) e, addirittura, troverebbe concordi sul suo nome sia Francesco Cannizzato che Marco Siclari. Fregatura in arrivo per Salvini?