L'aspirante sindaco ieri in piazza del Marinaio: «Voglio ridare alla città la dignità di sedersi ai tavoli che contano». Sul palco anche gli azzurri Francesco Cannizzaro e Giovanni Arruzzolo
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La campagna elettorale a Gioia Tauro entra nel vivo. A pieno regime i motori dei quattro candidati a sindaco: Renato Bellofiore, Mariarosaria Russo, Simona Scarcella e Rosario Schiavone. Quando mancano pochi giorni alle elezioni amministrative si susseguono i comizi per esporre le proprie idee alla popolazione.
Ieri dalle ore 18 in Piazza del Marinaio nel rione Marina è stato il turno di Simona Scarcella, 49 anni, avvocato, dirigente di Forza Italia del dipartimento Trasporti e Logistica, responsabile dell'area legale, anticorruzione e privacy dell'Autorità portuale della Calabria. La candidata a sindaco ha scelto di iniziare dal quartiere dov’è nata.
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È stata affiancata da Francesco Cannizzaro vice capogruppo Forza Italia alla Camera dei deputati e coordinatore regionale del partito, e da Giovanni Arruzzolo parlamentare e coordinatore Forza Italia della provincia di Reggio Calabria. Ha fatto da apripista Giuseppe Romeo, sceso in campo con la lista “Agire”, una delle cinque a sostegno di Simona Scarcella: Forza Italia, La Gioia del domani, Udc, Agire, Città del Porto.
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Nonostante le condizioni meteo incerte, lo slargo adiacente alla piazza è risultato stracolmo di entusiasmo e passione. «Siamo qui per garantire che Forza Italia sarà accanto a te quando diventerai sindaco di Gioia Tauro e ti appresterai a normalizzare quello che è stato fatto evidentemente male in precedenza – ha affermato un energico Cannizzaro rivolgendosi a Simona Scarcella -. Gioia Tauro è una città strategica, la seconda della provincia di Reggio Calabria, con un Porto che è l’accesso principale dell’Europa, candidata a essere centrale nell’agenda del Governo nazionale. Ha la necessità di avere un sindaco autorevole, che ai tavoli che contano rivendichi i diritti della propria comunità, e possa farlo supportato da una grande squadra come la nostra».
Cannizzaro ha espresso il desiderio che Simona Scarcella si rechi con la fascia tricolore al petto, in rappresentanza della città sede della grande infrastruttura del Porto, al prossimo G7 incentrato sul commercio internazionale che si terrà il 16 e 17 luglio a Villa San Giovanni. Il coordinatore regionale (FI) ha garantito che se Simona Scarcella diventerà sindaco, sarà una delle principali candidate anche alla Città metropolitana di Reggio Calabria, così da permettere a Gioia Tauro di essere degnamente rappresentata.
«Da qui inizia il cammino di rinascita che ci vedrà impegnati perlomeno per i prossimi cinque anni – ha affermato una determinata Simona Scarcella -. Partiremo dall’ordinaria amministrazione. La città è distrutta e abbandonata, perché nessuno è venuto a dare sostegno. Non mi spaventa il compito che avrò, perché so che alle mie spalle ci sarà una grande squadra. Voglio ridare alla città la dignità di sedersi ai tavoli che contano e a ogni cittadino l’orgoglio di dire “Sono di Gioia Tauro”».
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Poi, la candidata a sindaco ha sottolineato: «Quando ho scelto di scendere in campo, ho incontrato tutte le forze politiche e in seguito ho fatto delle scelte, mettendo da parte chi non andava bene per noi: non si vendono e non si comprano le poltrone del Comune di Gioia Tauro. Nelle liste che mi hanno dato fiducia ci sono professionisti competenti, ma anche persone della strada con le mani consumate dal lavoro. Il titolo che conta è quello di essere persone perbene».
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Successivamente, Simona Scarcella ha evidenziato che «mentre altri Comuni acquisivano fondi PNRR per risanare strade, fogne, approvvigionamento idrico, noi li chiedevamo per il Parco dei Cardi, ma a che serve se il lungomare ha dei muretti che cadono a pezzi. Altresì, ci dovranno dare conto sul perché non abbiamo la raccolta differenziata. Gioia Tauro non dà servizi, ma li pretende, ultimamente anche attraverso fermi amministrativi. Tutelerò i cittadini. Bisogna rinegoziare anche le royalty che ci spettano dall’inceneritore, nessuno lo fa da 25 anni. Dai palchi ci promettevano la luna, il debito è aumentato, devono assumersi le responsabilità e dire di aver fallito politicamente».