Un concetto semplice, quello espresso da Coraggio Italia, alla ricerca del radicamento nei territori a partire dalle prossime Amministrative nel Paese: allargare di molto i confini del Centro, facendoci rientrare chiunque non sia incompatibile e sia di contro portatore di buone idee. Lo ha spiegato a chiare lettere uno dei leader del partito, Gaetano Quagliariello, giunto in cima ai Tre Colli per salutare il varo - avvenuto circa un paio d’ore fa alla Casa delle Culture - dei due movimenti civici Catanzaro al Centro e Catanzaro prima di Tutto, che dovranno contribuire alla vittoria dell’area in cui si posizionerà Sergio Abramo dal canto suo non più candidabile al vertice di Palazzo De Nobili per limite di mandati consecutivi raggiunto ma nient’affatto fuori dai giochi.

Anzi, il plurisindaco proprio nella convention inaugurale del nuovo progetto politico finalizzato a restare al governo della città dopo le Comunali di primavera ha senza infingimenti detto di essere «più agguerrito di quando era in campo in modo diretto». Un fiume in piena Abramo, che al solito ha rivendicato il merito dei conti in ordine e della capacità di spesa e rivolto agli alleati l’invito alla coesione, mettendo quindi al bando personalismi e questioni di piccolo cabotaggio nella scelta del suo successore.


Quagliariello però, pur come ovvio ragionando in un’ottica nazionale e dunque complessiva, ha sostenuto una tesi che malgrado non sorprenda del tutto una certa impressione la fa. Il riferimento è appunto alla richiamata necessità dell’ampliamento di un contenitore centrista da rendere il più “largo” possibile. Intendimento però in qualche modo avvalorato dalle considerazioni sugli altri soggetti dello schieramento di appartenenza su cui dà giudizi mica da ridere. «Difficile pensare – sentenzia – che Forza Italia possa andare molto al di là della grande storia di Silvio Berlusconi e anche Lega e Fratelli d’Italia, sebbene io stimi Giorgia Meloni e gran parte della classe dirigente leghista, mi pare facciano molta fatica ad assumere un ruolo di guida stabile e sufficientemente convincente».

Senza contare la scudisciata riservata al Movimento Cinque Stelle, anche se nella fattispecie si rientra nella consuetudine della dialettica fra chi la pensa diametralmente all’opposto. Comunque sia, su di loro l’ex ministro e membro del Comitato dei Saggi, voluto nove anni fa dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha asserito: «Sarebbe interessante rileggere i programmi dei pentastellati del 2018 per capire come abbiano cambiato idea quasi su tutto».

Più tecnico, per così dire, invece il discorso del deputato Maurizio D’Ettore che ha peraltro invocato un parcheggio nei pressi del capoluogo, essendo arrivato con leggero ritardo proprio per le difficoltà a posteggiare l’auto nei pressi del luogo dell’incontro e auspicato anche una legge proporzionale alla… tedesca per il Parlamento italiano. Del progetto di welfare di quartiere ha viceversa parlato l’assessore comunale Lea Concolino, la quale ha inoltre definito i due movimenti presentati di ispirazione riformista e liberale mentre un appello alla coesione del gruppo locale, di cui farà parte Coraggio, è venuto dal consigliere regionale Francesco De Nisi. Ad aprire il giro d’interventi è tuttavia stato il coordinatore provinciale del partito Fernando Sinopoli, che si è soffermato sull’importanza della funzione del futuro sindaco di Catanzaro. Una figura che secondo lui dovrà guidare una fase diversa, ma nel solco dell’ottimo lavoro svolto per anni e anni da Abramo.