Wanda Ferro sarà in questi giorni a palazzo Campanella per gli adempimenti burocratici necessari prima dell’ingresso ufficiale in Aula previsto per la prossima seduta che il presidente Nicola Irto verosimilmente dovrebbe aver convocato per il prossimo 20 febbraio.

 

Si iscriverà al Gruppo Misto, come già anticipato, per coordinare le opposizioni anche se il suo mancato ingresso nel gruppo di Forza Italia lascia legittimi dubbi e agita le acque azzurre. La scelta è sembrata singolare anche in considerazione del ruolo ricoperto dalla Ferro che è vice coordinatrice regionale del partito.

 

Inoltre, dopo l’arresto di Nazzareno Salerno, il gruppo di palazzo Campanella si è ridotto al suo presidente Nicolò e a Ennio Morrone che tutti davano fuori dal partito dopo le elezioni comunali di Cosenza e la scelta di appoggiare Guccione insieme al gruppo di Verdini. E non è per nulla detto che Mario Magno, essendo vicino alle posizioni di Mimmo Tallini, decida di aderirvi se dovesse surrogare Salerno in quanto primo dei non eletti in Forza Italia nel collegio centro.

 

Nell’intricata situazione, un altro colpo di scena lo regala Ennio Morrone che spiega di non aver mai lasciato Forza Italia e di essere soltanto un buon amico di Verdini. «La mia – ha detto – è una posizione da chiarire. Pur essendomi autosospeso, continuo a riceve le convocazioni per incontro sia generiche che personali, mentre non ho mai ricevuto atti formali da Roma in seguito alla vicenda avvenuta alle comunali di Cosenza. Ricordo inoltre che mio figlio Luca si è candidato in una lista civica».

 

Morrone non nasconde, tuttavia, di guardarsi intorno e di seguire con attenzione i movimenti di Verdini. «Certo bisognerà capire come evolveranno le cose – ha detto ancora Morrone – e c’è da considerare che Forza Italia non versa certo in buone acque considerato che alle Provinciali di Cosenza non è riuscita a presentare neanche le liste». Una stoccata finale, dunque, e un avviso: chi ha in mano le leve del potere stia attento a non perdere ulteriori pezzi. Una ulteriore conferma di quanto il quadro del centrodestra calabrese sia in continua evoluzione.

 

Riccardo Tripepi