Quattro le istanze in calendario. Due dei tre Comuni e i Comitati per il No mirano alla sospensiva per la consultazione popolare fissata per il primo dicembre
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È il giorno dell’udienza. Il Tar di Catanzaro discuterà i quattro ricorsi presentati contro l’indizione del referendum per la città unica di Cosenza, Rende e Castrolibero. I proponenti mirano ad ottenere la sospensiva di quello che sarebbe, a prescindere dalle posizioni, un appuntamento epocale per l’intera area urbana.
Se i giudici dovessero rigettarli, le urne si aprirebbero domenica 1 dicembre nei tre comuni interessati dalla proposta di legge. Le istanze presentate provengono tutte da aree di centrosinistra che ritengono anti-democratico il disegno partorito dai consiglieri regionali di centrodestra. Questo nonostante Pd, Sinistra Italia e altre associazioni abbiamo apertamente dato il proprio assenso all’idea di unificare i tre centri di governo.
I ricorsi contro la città unica Cosenza Rende Castrolibero
Il 15 ottobre è stata rinviata ad oggi l’udienza sul ricorso presentato dal Comitato popolare di Rende per unificarla a quelli del Comune di Cosenza, del Comune di Castrolibero e (con ogni probabilità) del Comitato per il No di Cosenza. A discuterlo, per conto dei rendesi, gli avvocati Alfredo Gualtieri del Foro di Catanzaro e Presidente della Camera Amministrativa Distrettuale, e Fabio Liparoti del Foro di Cosenza e segretario della Federazione Riformista.
Palazzo dei Bruzi ha conferito incarico agli avvocati Angelo Piazza e Renato Rolli al fine di inoltrare ricorso avverso la legge regionale “Omnibus” che autorizza il presidente della giunta regionale ad indire il referendum consultivo per la città unica. A Castrolibero il sindaco Orlandino Greco, che ieri sera ha guidato una partecipata manifestazione di piazza, ha dato incarico legale congiunto agli avvocati Gianluca Maria Esposito e Alfonso Celotto. Il Comune ritiene che la legge omnibus che nell’estate del 2023 ha levato l’atto di impulso ai consigli comunali per l’indizione del referendum, violi i principi di autonomia locale. Non solo, perché è del parere che quella legge approvata in Regione violi anche i principi di sovranità popolare
Il ricorso “Comitato Cosenza per il No alla Fusione – Per una Città Policentrica” è patrocinato dall’avvocato Rossella Barberio. A rappresentare la Regione l’avvocatura regionale, mentre i consiglieri di centrodestra firmatari della proposta di legge e il comitato Nuova Cosenza sono difesi dagli avvocati Oreste ed Achille Morcavallo.