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Attenti a quei due. La coabitazione forzata i due Giuseppe, Falcomata e Raffa, rischia di rendere particolarmente spumeggiante l’avvio della Città Metropolitana. Per il prossimo 24 agosto il sindaco Falcomatà ha convocato la riunione del primo Consiglio dopo le elezioni della scorsa domenica e annunciato un’accelerazione per arrivare in tempi ragionevoli all’approvazione dello Statuto.
Ma mentre i consiglieri metropolitani danno il via ai lavori del nuovo Ente, al quale si aggrappano le speranze dei reggini di poter vedere finalmente segnali di ripresa, nei suoi Uffici proseguirà la sua attività il presidente della defunta provincia Raffa.
Una coabitazione anomala che secondo la legge può durare fino all’approvazione dello Statuto e che il sindaco Falcomatà ha più volte chiesto di interrompere invitando il presidente alle dimissioni per consentire l’insediamento del commissario, cioè lo stesso sindaco.
Richiesta che il primo cittadino ha reiterato anche durante la conferenza stampa di analisi del voto compiuta dal Pd e che ha trovato un’immediata e piccata replica da parte di Raffa che ha usato facebook per illustrare il proprio punto di vista.
“Noto con piacere che Falcomatà è d'accordo con me – scrive Raffa - Anche lui ammette che la nostra sarà una anomala coabitazione. oto con piacere che Giuseppe Falcomatà è d'accordo con me. Anche lui ammette che la nostra sarà una anomala coabitazione. Ma su questo è inutile faccia finta di indignarsi davanti ai giornalisti: gli basterebbe alzare il telefono e chiamare il padre di questo pastrocchio che è l'assessore aggiunto della sua giunta nonché ministro Graziano Delrio. La 56 di Delrio è una legge liberticida antidemocratica e inconcludente. Se io sono ancora in carica la "colpa" è la sua, mica la mia. Io faccio quello che la legge prevede. Se il Pd non sa neppure scrivere una riforma non è un problema mio.?Oltre tutto vorrei sapere cosa vuole da me esattamente Falcomatà, visto che io come Presidente della Provincia sono stato eletto dai cittadini mentre lui sindaco Metropolitano lo è diventato d'ufficio. Pensavo che la mia presenza non gli fosse d'ingombro anzi ritenevo fosse una risorsa per lo stesso Falcomatà, perché credo che grazie all'esperienza amministrativa, dopo questi 5 anni avrei potuto trasferire un bagaglio di esperienze. Ho offerto pubblicamente la mia piena collaborazione istituzionale. Se viene rifiutata, non mi resta che prenderne atto ma non abboccherò all'amo di chi vuole farmi entrare in polemica. Io continuerò a occuparmi dei problemi dei cittadini e del territorio. Piaccia o non piaccia a chi non perde occasione per attaccarmi”.
Niente dimissioni, dunque. I due Giuseppe dovranno vivere da separati in casa ancora per qualche mese. Con la speranza che interpretazioni forzate delle norme, strumentalizzazioni politiche e vis polemica non prendano il sopravvento in una fase che sarà assai delicata. Lo Statuto della nuova Città Metropolitana è un atto fondamentale per fare in modo che il nuovo Ente possa partire con il piede giusto ed essere punto di riferimento per i reggini. I fondi sbloccati da ultimo dal Cipe, per oltre 130 milioni di euro, sono soltanto un primo esempio per capire cosa possa significare per l’area dello Stretto impiantare il nuovo Ente in maniera da renderlo il più efficiente ed efficace possibile.
Riccardo Tripepi