La galassia Cinque Stelle rischia di vedere aumentare ancora i satelliti formati da ex che si riorganizzano e formano nuove formazioni politiche.

L’ultimo tentativo è quello targato Nicola Morra e Barbara Lezzi che fonderanno nei prossimi giorni un nuovo partito con diversi ex M5s come primi aderenti. «Stiamo costituendo un nuovo gruppo alla Camera, ci sarà anche la foggiana Rosa Menga. Poi passeremo al Senato. faremo una opposizione determinata al governo Draghi», ha spiegato la Lezzi a Repubblica dando conferma delle voci che si rincorrevano negli ultimi giorni.

In Calabria si sono ovviamente alzate le antenne dei dissidenti Cinque Stelle che si erano schierati contro il nuovo esecutivo andando a formare la componente del gruppo Misto chiamata “Alternativa c’è” di cui fanno parte Fransceo Forciniti, Francesco Sapia, Bianca Laura Granato e Margherita Corrado.

Sempre all’opposizione di Draghi si erano schierati il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra e e Rosa Maria Abate che, però, siedono nel Misto senza avere aderito ad alcuna componente.

Da “Alternativa c’è” si spera che si possa avviare un percorso comune tra ex M5s e dissidenti del governo Draghi per dare vita ad un progetto politico corposo che possa avere ambizioni alle elezioni di tutti i livelli.

Nicola Morra, intervistato da La7, ha spiegato: «All’interno del vecchio movimento politico da cui sono stato espulso ci sono tanti problemi da risolvere e tante persone che vorrebbero ricreare enetusiasmo intorno ad alcuni valori etici per realizzare giustizia sociale. Stiamo lavorando per costruire un nuovo contenitore e non è soltanto un discorso parlamentare, ma che vuole raccogliere anche le istanze dei cittadini. Non sarà il parito di Morra o di Lezzi ma un movimento che vuol costruire intelligenza collettiva e realizzare trasparenza».

Morra, qualche giorno prima, aveva anche annunciato anche il nuovo partito “sarà presente alle elezioni” intendendo le prossime politiche. Il tentativo di provare a mettere insieme una lista per le regionali, però, potrebbe anche essere effettuato, considerando che lo stesso Morra aveva avuto ambizioni di essere il candidato governatore di Pd e M5S prima del terremoto che ha azzerato il governo guidato da Giuseppe Conte.

La soglia di sbarramento prevista dalla legge elettorale calabrese che richiede l’8% per entrare in Consiglio per le liste che non si presentano in coalizione potrebbe rendere l’impresa troppo ardua.

Da verificare nelle prossime settimane se il progetto Lezzi-Morra possa trovare sponda in Alessandro Di Battista.