Il consigliere si scaglia contro «l'immobilismo regionale» e chiede l'acquisto di recinzioni «anti-cinghiali»
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«Condividiamo la rabbia degli agricoltori e le preoccupazioni delle associazioni di categoria sull’emergenza cinghiali. Pensiamo sia doveroso rispondere in tempi brevi e con atti concreti, lasciando da parte i soliti annunci cui ci hanno abituati il presidente di Regione, Roberto Occhiuto, e l’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo. L’immobilismo che ha caratterizzato l’azione di governo ha fatto sì che il problema da grave divenisse emergenziale, andando a colpire delle categorie, come quella degli imprenditori agricoli e degli allevatori, che già fronteggiano altre circostanze difficili dovute ai cambiamenti climatici». È quanto scrive in una nota il capogruppo in Consiglio regionale del Movimento Cinquestelle Davide Tavernise.
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«In provincia di Reggio Calabria, la peste suina - strettamente correlata alla presenza e alla mobilità dei cinghiali - ha già creato danni economici rilevanti. La diffusione di questa malattia virale sta già mettendo in ginocchio l’intero settore zootecnico del territorio metropolitano reggino. Se la peste suina dovesse espandersi in maniera considerevole all’interno degli allevamenti calabresi sarebbero a rischio - continua il consigliere regionale pentastellato - gli insaccati DOP e le altre eccellenze agroalimentari del territorio calabrese, come ad esempio i prodotti ricavati dal Suino Nero. La produzione di salumi calabresi supera i 100 milioni di euro di fatturato ogni anno».
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«Ma nel resto della regione la situazione non è meno grave, se consideriamo che si stima un’invasione di oltre 300mila cinghiali e i danni economici per la distruzione di intere colture al momento risultano incalcolabili. Consideriamo poi anche che il proliferare dei cinghiali rappresenta un rischio concreto per la sicurezza delle persone, anche nei centri abitati, e causa di troppi incidenti stradali. Per questo non possiamo più perdere tempo né continuare a rincorrere le emergenze. Per questo credo necessario far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica incontrollata e dedicare una dote finanziaria a interventi di biosicurezza per gli allevamenti di suini, con la finalità di finanziare l’acquisto di recinzioni “anti-cinghiali”».