Secondo il Governatore della Liguria bisogna «confezionare una nuova opzione di centro, moderata, classicheggiante». Il progetto mira a svuotare Forza Italia che secondo il presidente ligure è bloccato da coloro che sono intenti a spartirsi l’ultima fettina di torta. Questo potrebbe cambiare tutti gli assetti del centrodestra calabrese
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Il governatore della Liguria è pronto: «Non attendo di sprofondare nell’abisso (…) i miei amici di Forza Italia stanno lì a spartirsi l’ultima fettina di torta, eravamo al 25, al 20, al 15, al 10, alle prossime scommetto sul 7%». Va giù dritto come un treno Giovanni Toti, in una intervista al Fatto quotidiano, pronto ormai a fondare un nuovo partito che superi e, di fatto, svuoti ciò che rimane del partito di Berlusconi. Toti lo sa benissimo: in Forza Italia non c’è futuro. Il presidente della Liguria non lo dice, ma il fondatore di FI, ha ormai bloccato e ingessato lo spazio del liberalismo moderato italiano una volta occupato dagli azzurri.
«Bisogna far ritornare la gente che ora sta con Salvini per disperazione». Per il governatore ligure, che seppur con il ministro degli Interni ha un ottimo rapporto, non ci sono dubbi: la Lega ha occupato uno spazio per mancanza di iniziativa politica al centro. Ruolo al quale abdicato Silvio Berlusconi. In sostanza l’obiettivo di Toti è quello di riequilibrare il centro destra anche politicamente. «Dobbiamo confezionare una nuova opzione di centro, moderata, classicheggiante». Il progetto è suggestivo e si prepara ad entrare in campo proprio quando la crisi del governo degli estremismi di destra e grillini comincia a dare plasticamente i segnali della sua profonda inadeguatezza. Toti, spesso sbeffeggiato della corte berlusconiana stanziata a Roma avvisa: «Non mi sottovalutate sono pronto per varare il nuovo partito». E d’altronde, l’idea potrebbe riscuotere un certo successo, nel momento in cui la politica di pancia, la politica gridata, dopo aver raggiunto, forse, il suo massimo apice alle prossime europee, entrerà in crisi e manifesterà la sua stanchezza che potrebbe indurre quell’elettorato di centro e moderato la necessità di cercare una casa, un’area, che tra l’altro, tradizionalmente è stata maggioritaria nel paese. Un moderatismo è un centro che negli ultimi anni è stata compresso e sventrato dalla crisi del berlusconismo, ma anche dal fallimento del renzismo, al quale, na grossa parte dei moderati, aveva comunque guardato con speranza.
Il progetto di Toti dunque, potrebbe rivelarsi un’idea vincente e politicamente intelligente. E in Calabria un’ipotesi del genere cosa potrebbe provocare? L’arrivo della forza moderata che sta per fondare il governatore della Liguria potrebbe cambiare radicalmente lo scenario del centrodestra calabrese. L’attuale quadro politico, infatti, non sembra adeguato a gestire la prevedibile vittoria del centrodestra anche alle nostre latitudini. Lo sgretolamento della maggioranza che sosteneva Oliverio ogni giorno si arricchisce di nuove defezioni, le quali però non riescono a trovare casa nè nella Forza Italia presidiata da Iole Santelli e dagli Occhiuto, nè nella Lega che in Calabria ancora non è riuscita a costruirsi un tratto identitario. Se a tutto ciò si aggiunge il disagio di coloro che nel centrodestra ci sono già come i fratelli Gentile che hanno storicamente un patrimonio elettorale consistente, ma che non riescono a trovare cittadinanza negli azzurri calabresi, anche a causa di una certa miopia politica nei ranghi di FI, l’arrivo di una Forza moderata guidata a livello nazionale dal governatore Toti, potrebbe riequilibrare un centrodestra in crisi anche in Calabria. Eccoti, a quel punto, cambiato completamento lo scenario calabrese anche e, soprattutto in vista delle scelte dei prossimi assetti per le elezioni regionali di autunno.
Pasquale Motta