Regionali: il centrodestra campano sceglie Caldoro, Calabria ancora al palo

Berlusconi indica l'ex governatore come candidato ottenendo l'ok di Salvini e Meloni. Qui l'intera trattativa è ancora ferma a causa degli Occhiuto

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di Pietro Bellantoni
13 novembre 2019
16:00

La Campania andrà al voto tra 6 mesi, ma il centrodestra ha già il suo candidato governatore: Stefano Caldoro. In Calabria, dove si voterà tra circa 60 giorni, la trattativa è invece ancora ferma al palo per via delle incertezze di Forza Italia, finita in un pantano dopo la designazione di Mario Occhiuto, su cui la Lega ha posto il suo (irremovibile) veto.

L'ostinazione del coordinamento regionale guidato da Jole Santelli ha così bloccato tutto il centrodestra, che non potrà occuparsi di programmi o liste fino a quando non sarà sciolto il nodo sul candidato presidente.


In realtà, la segreteria azzurra – dopo aver più volte sondato gli umori dei vari sherpa parlamentari e le indiscrezioni in arrivo da Arcore – ormai sa bene che quella di Occhiuto è un'ipotesi bell'e archiviata. Solo che Santelli e i suoi aspettano la comunicazione ufficiale di Berlusconi prima di procedere con il piano alternativo.

In Campania

L'intera trattativa pare insomma ingolfata; e il risultato è che il centrodestra calabrese, a due mesi dalle elezioni, si trova in mezzo al guado. In Campania, invece, Fi, Lega e Fdi hanno raggiunto l'intesa con largo anticipo. E adesso Caldoro avrà tutto il tempo per stilare un programma convincente, scegliere i candidati migliori e dare il via alla battaglia elettorale che lo vedrà contrapposto al governatore uscente del Pd, Vincenzo De Luca.

È stato lo stesso Berlusconi ad annunciare la candidatura, nel mezzo della riunione di ieri in Senato con i responsabili dei dipartimenti di Fi e i gruppi parlamentari, durante la quale non ha mai parlato di Calabria: «Caldoro – avrebbe detto – tu sei il prossimo candidato presidente Campania. Ho già l'ok di Salvini e Meloni».

Infatti l'ex governatore, parlando con i suoi collaboratori, si è detto pronto a mettersi al lavoro «per un centrodestra unito, allargato a esperienze e liste civiche».

Va poi rilevato che le parole usate da Berlusconi per annunciare Caldoro sono molto diverse rispetto a quelle dedicate al caso Occhiuto: quel «parlerò con Salvini» di qualche settimana fa certificava il grave imbarazzo del partito azzurro e, soprattutto, il dissenso insuperabile del maggior alleato della coalizione.

In Campania, invece, la Lega, ma anche Fdi, dimostrano la volontà di essere solleciti rispetto alle indicazioni dei berluscones in presenza di un candidato “gradito” e funzionale al progetto dell'intero centrodestra.

In Calabria

A sud del Pollino, d'altro canto, bisognerà professare pazienza ancora per un po'. È possibile che Berlusconi incontri i delegati calabresi a breve per fare il punto della situazione. Secondo voci non confermate che filtrano da ambienti vicini al coordinamento regionale, l'ex presidente del Consiglio, al termine della riunione in Senato, si sarebbe intrattenuto per pochi minuti con Roberto Occhiuto, al quale avrebbe manifestato la sua disponibilità a candidarlo al posto del fratello Mario, alleati permettendo. Nelle prossime ore se ne saprà certamente di più, ma è ormai chiaro che il piano B di Santelli è proprio quello di schierare il capogruppo vicario alla Camera in sostituzione del sindaco di Cosenza.

Occhiuto jr può contare sull'appoggio di alcuni big romani e di una parte del coordinamento regionale (Cannizzaro e Tallini su tutti). Il resto del partito nazionale e calabrese è invece tiepido, se non addirittura ostile, rispetto alla sua discesa in campo. Che, se dovesse infine concretizzarsi, potrebbe anche provocare ulteriori smottamenti in un partito che continua a perdere pezzi e consensi.

La posizione di Berlusconi

Dall'inner circle degli Occhiuto trapela ottimismo, anche se nessuno nasconde i rischi dell'operazione. Il grosso del partito azzurro potrebbe non gradire l'eventuale candidatura di uno tra i principali esponenti dell'area di Mara Carfagna, che sarebbe in procinto di creare gruppi autonomi in Parlamento.

Fi potrebbe accettare la possibilità di schierare in prima linea un possibile transfuga? Del resto Berlusconi, sempre ieri, avrebbe usato toni duri nei confronti dei possibili scissionisti: «Se qualcuno sta pensando di lasciare Forza Italia, spero almeno che vada nel Misto. Se andate in altri partiti è un errore grave. Siete degli stupidi, ma avrei anche il coraggio di dirvi che sareste dei coglioni».

E Salvini

Se pure, con molta fortuna, Occhiuto jr riuscisse a superare il primo scoglio, dovrebbe tuttavia sempre fare i conti con Salvini. Il capo del Carroccio, dopo aver ribadito più volte il suo no alla candidatura del sindaco bruzio, avrebbe rivelato ai suoi collaboratori più stretti di non gradire neppure il fratello minore.

Un giudizio negativo reso pubblico dal plenipotenziario di Salvini in Calabria, Cristian Invernizzi, il quale – in un'intervista a Lacnews24 e, successivamente, durante la trasmissione Perfidia – ha respinto l'ipotesi dell'altro Occhiuto: «Continuare a parlare solo ed esclusivamente di un nome e di un cognome è stucchevole. La scelta è di Salvini e, quando gli faranno la proposta, prenderà decisioni che sono già più che chiare».

La pista Abramo

Con la sua ultima uscita pubblica sull'argomento, infatti, sembra che Salvini abbia voluto indirizzare gli azzurri verso altre scelte: «Sindaci bravi, in Calabria, Forza Italia ce li ha». Messaggio chiaro dietro cui, a parere degli osservatori più attenti, si nasconderebbe la volontà di suggerire il nome del primo cittadino di Catanzaro, Sergio Abramo, che sarebbe pronto ad accendere subito i motori in caso di una sua designazione.

Ma il sindaco del capoluogo ha anche diversi “nemici” interni con cui fare i conti. Tra loro c'è la stessa Santelli, principale artefice dello stallo di tutto il centrodestra calabrese.

bellantoni@lactv.it

Giornalista
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