«La Lega è stufa degli Occhiuto, il centrodestra parli della Calabria»

INTERVISTA | Il commissario Invernizzi conferma che sarà Fi a scegliere il candidato. Ma sui due fratelli è lapidario: «Stucchevole parlare solo di un cognome». Timore per l'alleanza Pd-5s? «Devono preoccuparsi loro». E sul voto a gennaio: «Salvini farà tappa in ogni provincia. Il risultato inciderà sul governo nazionale»

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di Pietro Bellantoni
5 novembre 2019
14:31
Cristian Invernizzi
Cristian Invernizzi

Il commissario regionale Cristian Invernizzi è un tipo molto cordiale, ma il suo aplomb sembra sul punto di disintegrarsi quando gli viene posta la domanda più gettonata di queste settimane: cosa farà la Lega con i fratelli Occhiuto? «Ora basta».

Non ne può più?
«Non passo le giornate a parlare di Occhiuto o della famiglia Occhiuto. È una questione che non mi interessa più già da un po'. Quello che abbiamo detto è chiaro, basta».


Andiamo per ordine. A che punto sono le trattative nel centrodestra?
«Non c'è nulla di nuovo rispetto a quanto già emerso. Siamo in attesa che Forza Italia faccia un nome che possa essere condiviso».

Conferma dunque che la scelta del candidato governatore tocca a Fi...
«Sì, sì, noi facciamo 25mila passi indietro e non ci interessa la tessera in tasca. Che esprimano un candidato, ma lo esprimano nel più breve tempo possibile, in modo che si possa iniziare a parlare di cosa farà il centrodestra per la Calabria una volta vinte le elezioni».

Non si arrabbi, ma la candidatura di Mario Occhiuto può dirsi archiviata?
«Penso che possiamo essere accusati di tutto, salvo di non essere stati chiari. Poi, signori, io comincio a considerare abbastanza stucchevole questo discorso. Non ho intenzione di passare ancora molto tempo a parlare di singole persone. Mi piacerebbe occuparmi di programmi, di quello che faremo nei prossimi 5 anni».

Certo, ma saprà che in questi giorni circola il nome di Roberto Occhiuto come possibile sostituto del fratello...
«Questa richiesta dovranno farla a Salvini. Che mi sembra sia stato abbastanza chiaro. Ma continuare a parlare solo ed esclusivamente di un nome e di un cognome è stucchevole, lo ripeto. La scelta è di Salvini e, quando gli faranno la proposta, prenderà decisioni che, secondo me, sono già più che chiare. Non da un paio di giorni, ma da tempo».

Insomma, c'è un veto nei confronti di quel cognome.
«Non è un veto nei confronti né di un nome né di un cognome. Noi vorremmo cominciare a parlare, al di là di chi farà il presidente, della sanità calabrese, del turismo. Voglio sapere cosa farà il centrodestra per lo sviluppo delle infrastrutture e del lavoro. Dopodiché, sinceramente, non passo le giornate a parlare della famiglia Occhiuto».

Il dibattito è tutto concentrato su questo.
«Un dibattito che comincia a snervarci. Vadano al tavolo nazionale, facciano il nome e poi Salvini deciderà. Ma continuare a traccheggiare sui giornali... Salvini sanno dov'è. Lo incontrino, facciano il nome e la chiudano. La Lega non ne può più, sembra che passiamo le giornate a dire Occhiuto sì, Occhiuto no, basta».

Ok, basta. Parliamo della Lega: si sta organizzando anche in Calabria?
«Si tratta di strutturarci in modo analogo a quanto avviene in Lombarda ormai da trent'anni. Dato che non si possono fare i congressi, perché non c'è un tesseramento militante, abbiamo diviso la regione in 14 macro-aree organizzative per strutturare il partito, far partire i gruppi di lavoro e avvicinare gente nuova».

C'è anche una sorta di segreteria politica...
«È un organo consultivo composto dalle esperienze più varie. In una fase di espansione, cerchiamo di coinvolgere il maggior numero di persone che credono nel progetto Lega».

Quando si concluderà questa fase?
«È già conclusa. Adesso abbiamo una campagna da portare a termine».

Ieri Oliverio ha annunciato la data del voto: 26 gennaio.
«Alla buonora. La Calabria era l'unica regione che sapeva di dover andare al voto, ma senza sapere quando. Bene. E delle dinamiche interne al Pd sinceramente non mi interessa niente».

Allude allo scontro tra Zingaretti e Oliverio. È preoccupato dalla possibile alleanza tra Pd e 5 stelle?
«Devono preoccuparsi loro. Siamo qui per fare la nostra campagna e proporre i nostri programmi. Se loro poi vogliono replicare quanto fatto in Umbria, in bocca al lupo».

Saranno attivati molti filtri per valutare le candidature nelle liste della Lega?
«Spero che i controlli sulle candidature non siano delle novità. Ogni partito dovrebbe presentare persone dopo averle filtrate, strafiltrate e controllate, non solo in Calabria, ma in tutta Italia. Per quanto riguarda noi, siamo abituati così. Perché quando uno si candida non rappresenta solo se stesso, ma la Lega. E ci aspettiamo che la rappresenti bene».

Salvini prenderà parte alla campagna elettorale?
«Verrà in Calabria e toccherà tutte le province».

Che risultati vi aspettate?
«Non faccio previsioni perché non abbiamo dati storici sui quali basarci. Quello che posso dire sin d'ora è che cercheremo il consenso, ma non a tutti i costi. Poi tutto quello che viene sarà qualcosa in più, visto che, sostanzialmente, partiamo da zero».

Secondo lei il dato calabrese, unito a quello emiliano, inciderà sul governo giallorosso?
«È evidente. Si può aver tutta la voglia del mondo di dire che sono elezioni locali, ma si sa perfettamente che hanno una valenza nazionale».


bellantoni@lactv.it

Giornalista
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