Il segretario cittadino dei democrat elogia Aldo Casalinuovo e Marco Rotella. «Da oggi al giorno del voto si andrà avanti in una sola direzione senza tentennamenti»
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La domanda è semplice: il Pd ha per caso problemi di formazione della lista, in vista delle Amministrative di Catanzaro della prossima primavera, considerata la chiamata a raccolta per una candidatura di tutti i rappresentanti e gli esponenti locali, dai parlamentari ai semplici iscritti e simpatizzanti, del dirigente nazionale Francesco Boccia? A sentire il coordinatore cittadino del partito lettiano, Fabio Celia, si direbbe di no.
«Quello diffuso da Boccia è un messaggio mirato a esaltare lo spirito di appartenenza. E lui ha particolare titolo a evocarlo, dal momento che in passato si è messo in gioco nel suo comune malgrado fosse in quel momento presidente della commissione Bilancio della Camera», spiega il neosegretario locale dei Dem. Che aggiunge subito: «A queste elezioni si impone una collettiva assunzione di responsabilità. In primis di chi ha un rapporto di consuetudine con la politica. Come potrebbero insomma non candidarsi quanti sono stati, o sono, in Parlamento o in consiglio regionale? Parlo di figure istituzionali a qualsiasi livello, che possono apportare un grande contributo».
Ma Celia amplia il concetto: «Chiedo di prestare molta attenzione a un aspetto: al di là di quanti saranno in campo in prima persona, sono i nostri elettori e la città intera, sottolineerei con molta enfasi, a dover dare un segnale. Il primo appello, dunque, è rivolto a tutti ed è banalmente: andate a votare! Perché, se si invoca il reale cambiamento, non si può restare a guardare. La cosa più importante è quindi registrare un’affluenza molto alta ai seggi. Poi verrà il resto». E il resto di Celia, è naturalmente la vittoria del centrosinistra e di conseguenza vedere Nicola Fiorita occupare la poltrona di sindaco. Tuttavia con un Pd in cui, alla luce della candidatura autonoma di un ex tesserato di spicco quale Valerio Donato il quale pare raccogliere simpatie un po’ da ogni parte, le ansie non mancano. Il segretario, però, sul punto dissente: «Il nostro è un partito plurale e pluralista in cui si discute e magari ci si divide, ma poi si trova una sintesi e si va avanti. Insieme. Ecco il motivo per cui, pur rispettando molto la posizione dei compagni che hanno fatto una certa scelta, come ovvio non la condivido affatto. Sia chiaro».
Lo stesso Celia, dunque, sposa in pieno la coerenza e l’impegno di chi, sebbene non gratificato in modo diretto, alla fine ha deciso di non abbandonato la “casa madre”: «Approfitto per rivolgere un sentito plauso a chi ha lavorato tanto in un periodo di vacatio come chi mi ha preceduto alla segreteria, Salvatore Passafaro, e i coordinatori di circolo. Ma voglio anche e soprattutto rimarcare il comportamento esemplare di due persone di grande spessore umano e professionale: Aldo Casalinuovo e Marco Rotella. Il primo che ha fatto un passo indietro in favore di Fiorita e il secondo che ha invece rinunciato a essere in lizza al recente congresso Dem per agevolare una proposta unitaria in cui sono stato eletto io. Grazie a entrambi. Di cuore».
Finita la fase dei complimenti il segretario, tuttavia, annuncia di non voler fare sconti. A nessuno, che non porti avanti il vessillo Democrat o gli interessi dello schieramento di cui il Pd medesimo è alla guida: «Come premesso rispetto chiunque, nel partito e fuori, abbia imboccato la sua strada. Ma resta il fatto che il mio agire, da oggi al giorno del voto, andrà in una sola direzione senza tentennamenti di sorta per battere qualsiasi avversario, a prescindere se militerà nel centrodestra tradizionale o in quello “mascherato” che ha trovato spazio altrove».