Aggiornamenti a cura degli inviati Nico De Luca, Procolo Guida, Cristina Iannuzzi e Vincenzo Imperitura

«Abbiamo voluto celebrare qui a Cutro questa riunione perché all'indomani della tragedia del 26 febbraio volevamo dare un segnale simbolico e concreto». Così la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che si è tenuto nella cittadina del Crotonese e durante il quale è stato approvato il decreto legge sui migranti. «Per la prima volta si svolge un Cdm sul luogo della tragedia legata al tema migranti - ha aggiunto -. La presenza dell'intero Consiglio dei ministri è un modo per ribadire quanto il governo è attento a questo dossier. Abbiamo voluto apporre una targa in memoria delle vittime perché rimanga nei giorni successivi e non sia un ricordo transitorio. Volevamo allo stesso tempo un segnale di vicinanza alle popolazioni che sono state più colpite dal tema migratorio».

E ancora: «Il nostro compito è cercare soluzioni. Noi abbiamo licenziato un decreto legge che affronta questa materia, l'abbiamo fatto per ribadire che che noi siamo determinati a sconfiggere la tratta di essere umani responsabile di questa tragedia. Lo dico per sgomberare il campo da ricostruzioni surreali. Se qualcuno pensa che i fatti del 26 febbraio ci abbiano indotto a modificare la linea del governo sbaglia di grosso. Noi confermiamo la nostra linea e la dimostrazione del fatto che non c'è una politica più responsabile di quella finalizzata a rompere la tratta degli scafisti, a combattere la schiavitù del terzo millennio. Non intendiamo replicare l'approccio di quanti negli anni hanno lasciato che i trafficanti di morte agissero indisturbati, mi stupisce l'atteggiamento di chi ha lanciato strali contro il governo». Secondo Meloni, «Piantedosi non poteva fare di più».

Dl migranti, le nuove norme

Quanto al decreto appena approvato, Meloni ha spiegato che «la norma principale riguarda i reati legati alla tratta delle persone e prevede un aumento delle pene per il traffico dei migranti. Si introduce una nuova fattispecie di reato per chi provoca la morte o lesioni gravi per il traffico di persone che prevede una pena fino a 30 anni di reclusione». «Un elemento che considero molto importante - ha aggiunto - è che il reato verrà perseguito dall'Italia anche se commesso al di fuori dei confini nazionali: chi si rende responsabile di lesioni gravi o morte è perseguibile per un reato che consideriamo universale». Non colpire, dunque, solo chi sta sui barconi ma anche i trafficanti: «Vogliamo cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo». Nel decreto poi «ci sono norme sulla semplificazione delle procedure di espulsione, per il potenziamento dei centri di permanenza finalizzati al rimpatrio, per intervenire nei casi di gestione opaca dei centri per migranti».

«Credo che un altro modo per combattere i trafficanti di esseri umani sia dare il messaggio per cui non conviene entrare illegalmente in Italia, pagare gli scafisti e rischiare di morire», ha detto ancora Meloni. «L'Italia riserverà delle quote di accesso ai lavoratori che provengono dai Paesi che collaborano con l'Italia».

«Il tentativo di uniformare le altre nazioni» alla nuova fattispecie di reato contro i trafficanti «e di collaborare ai fini di perseguire e condannare queste persone sarà oggetto di accordi bilaterali coi Paesi in cui la tratta viene organizzata. Più tu mi aiuti a combattere la tratta e uniformi la tua giurisdizione alla mia, più io ricambio lo sforzo coi flussi legali, per consentire a persone di entrare legalmente. Riguarda anche il tema della cooperazione, chiaramente si cerca di dare priorità e di investire maggiormente in quelle nazioni che più collaborano alla lotta della tratta internazionale».

Meloni: «Aspettiamo risposte dall'Europa»

La premier ha ribadito che per Roma la materia migranti necessita di un intervento a livello europeo e internazionale. «Non c'è stato incontro bilaterale dove io non abbia trattato questa materia. Il tema europeo diventa ancora più centrale. All'indomani della tragedia ho scritto una lettera ai vertici dell'Ue per chiedere azioni concrete immediate. Su questo serve il coinvolgimento dell'Europa a partire dalla coesione e dalle risorse. Abbiamo bisogno di risposte a 360 gradi. L'Italia non può affrontare da sola il problema. Da parte della von der Leyen c'è stata una risposta a questo, che segna di fatto un cambio di passo. Fondamentalmente noi chiediamo che dal prossimo Consiglio europeo arrivino passi concreti. Vogliamo stabilire il principio che non accettiamo la tratta delle persone del terzo millennio». Durante il botta e risposta con i giornalisti, scintille sul tema dei soccorsi e sulla mancata visita ai familiari delle vittime

Tajani, Meloni e Salvini in conferenza stampa

 

Salvini: «Stop polemiche, decreto di buon senso»

«Sono in corso più di una ventina di interventi di soccorso in mare, conto che si chiuda quella pessima polemica sulla Guardia costiera», lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini durante la conferenza stampa che ha seguito il Cdm. «Questo è un decreto di buon senso, che prevede accoglienza migliore per chi ha diritto e prevede più controllo nei centri. Più diritti che chi ne ha, più serietà e rigore. Più centri per le espulsioni. Obiettivo è garantire diritti a chi fugge da guerre, meno partenze significa meno sofferenze e meno morti. A questo decreto stavamo lavorando a prescindere da Cutro. Conto che oggi si chiudano le polemiche e interpretazioni fantasiose su supposte divisioni. Il decreto è stato approvato all'unanimità, l'unico scontento è il sistema della malavita. Il Consiglio dei ministri di oggi sancisce una lotta a coloro che trafficano in morte per coloro che vogliono acquistare armi e droga».

«Chi parla di Italia come paese razzista o è ignorante o in malafede», ha concluso Salvini, sottolineando che l'Italia «è un Paese accogliente, generoso che ha conosciuto le emigrazioni».

Nordio: «Intervento severo contro gli scafisti»

«C'è un intervento estremamente severo verso gli scafisti e verso chi organizza e promuove questa tratta di persone». Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, illustrando la parte del provvedimento che interviene sul codice penale. «C'è un allargamento di giurisdizione penale dello Stato italiano: se la condotta è diretta a procurare l'ingresso illegale nel territorio dello Stato, il reato è punito secondo la legge italiana, anche quando la morte e le lesioni si verificano fuori dal territorio italiano».

«Quando un' imbarcazione è diretta verso il nostro territorio, anche se il disastro si verifica fuori dalle acque nazionali, la giurisdizione penale italiana viene affermata - ha aggiunto Nordio, per spiegare in termini più concreti la novità -. Vi è un allargamento della nostra pretesa punitiva nei confronti di questi criminali che generalmente agiscono in associazioni e traggono da questa attività alimenti finanziari per aumentare ancora di più la propria attività illegale. È una crescita esponenziale e se non la fermiamo con la sanzione penale rischia di aumentare anche le vittime in mare».

Piantedosi: «Misure anche su centri accoglienza»

«Abbiamo previsto una misura sui Centri per migranti. Abbiamo visto, anche recentemente, alcuni casi saliti alla ribalta della cronaca. Quando si interviene per sanzionare alcuni gestori che non rispettano le norme abbiamo previsto forme di commissariamento da parte dei prefetti in modo che non si perdano posti in accoglienza». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al termine del cdm di Cutro.

Tajani: «Contrastare traffico nei Paesi d'origine»

«L'azione del governo per contrastare i trafficanti di esseri umani si svolge con l'attività normativa ma anche con un'intensa attività politica. Stiamo cercando di contrastare il fenomeno con grande fermezza nei Paesi da dove parte l'immigrazione illegale, Paesi che possono aiutarci per risolvere questi problemi». Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa a Cutro sottolineando che «la questione è stata affrontata anche a livello internazionale, di Unione europea e di Nazioni Unite». «La situazione è talmente complicata ed è talmente difficile il contesto internazionale nel quale ci troviamo che un solo Paese non è in grado di affrontare questi fenomeni». Lo ha aggiunto Tajani ribadendo la necessità dell'approccio multilaterale e ricordando le situazioni di emergenza dei Paesi di origine e transito dei migranti come la Turchia devastata dal terremoto, dove il controllo delle frontiere è difficile, e la Siria ugualmente colpita dal sisma e in una situazione di guerra.

Casellati: «Da Cutro messaggio chiaro a italiani e Ue»

«Il Cdm a Cutro non è solo un gesto simbolico, il messaggio del governo agli Italiani e all'Europa è chiaro: servono scelte forti per mettere fine al dramma del Mediterraneo. Più flussi regolari per fermare l'immigrazione illegale e misure più dure contro i trafficanti». Lo afferma il ministro per le Riforme Elisabetta Alberti Casellati

Lollobrigida: «Intervento anche contro capolarato»

«Interveniamo con un aggravio di pene, con una riduzione molto elevata dei contributi agli imprenditori agricoli se violano una serie di norme tra cui l'utilizzo di forza lavoro irregolare: la lotta al caporalato è una priorità per questo governo» e combattiamo con forza «il lavoro irregolare». Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida durante la conferenza stampa. Lollobrigida ha parlato anche del fatto che «è stato rafforzato il ruolo dell'ispettorato per la garanzia della qualità della repressione delle frodi e il contrasto alle agromafie».

Berlusconi: «Dl non risolutivo ma è direzione giusta»

Sul decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri a Cutro è intervenuto sui social il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. «Il decreto predisposto dal governo di centrodestra va nella giusta direzione - ha scritto su Instagram -. Non potrà forse essere risolutivo, ma dimostra, ancora una volta, che un grande Paese democratico come il nostro deve ritrovare la capacità di organizzarsi per fermare la ormai continuativa tratta di esseri umani. Può farlo ritrovando l'autorevolezza internazionale necessaria per coinvolgere tutti i Paesi dell'Unione europea nella sacrosanta difesa dei confini meridionali del nostro continente e stipulando come Ue, con tutti i Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo, dei trattati che li impegnino a una rigorosa sorveglianza delle loro coste per impedire le partenze dei migranti».

In riferimento alle azioni del governo, comprese i trattati con altri Paesi per impedire le partenze dei migranti, l'ex premier ha aggiunto: «Questo è quello che il nostro governo attuò, tra l'altro con il mio personale impegno nei Paesi interessati, con il risultato di quasi azzerare gli arrivi di migranti in Italia. Nel 2010 furono soltanto 4.400». E ha chiarito: «L'immigrazione è un fenomeno epocale e inevitabile ma come tale deve essere governato e non subìto. Umanità e fermezza sono i due principi che, insieme, hanno contraddistinto l'azione di Forza Italia quando è stata chiamata a governare il nostro Paese e continuano a esserlo ancora oggi, dopo che, ancora una volta, ci siamo ritrovati - attoniti - a piangere i bambini annegati a Cutro. L'immigrazione si governa rafforzando e semplificando le vie legali ma, al contempo, contrastando con determinazione le vie illegali, o quelle situazioni che dovremo continuare a perseguire fino a quando saremo finalmente capaci di azzerare le partenze e, di conseguenza, i caduti in mare».

Cutro blindata: l'arrivo dei ministri

Cutro blindata oggi per l'arrivo del Consiglio dei ministri previsto dopo il naufragio del barcone di migranti del 26 febbraio che ha provocato 72 morti accertate. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata al palazzo del Comune di Cutro dove presiederà il Consiglio dei ministri che ha all'ordine del giorno, tra l'altro, un decreto legge sui flussi regolari di migranti e il contrasto all'immigrazione irregolare. Al termine del Cdm è prevista una conferenza stampa cui parteciperanno oltre alla premier i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, quello dell'Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano.

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La premier è stata accolta dalle autorità cittadine insieme ai vicepremier Salvini e Tajani e al sottosegretario Mantovano. A ricevere la premier anche il presidente della Regione Roberto Occhiuto, il sindaco Antonio Ceraso e il vescovo Angelo Raffaele Panzetta. La premier, prima di entrare nel municipio, si è rivolta ad un gruppo di cittadini salutandoli ricevendo in cambio un applauso.

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Cdm a Cutro, tre i ministri assenti

Nella sala del comune di Cutro sono tre i ministri assenti: quello dell'Economia Giancarlo Giorgetti, quello della Difesa Guido Crosetto e quello della Famiglia Eugenia Roccella. Il titolare dell'Economia è però collegato in videconferenza mentre la Roccella è in missione all'estero

Scritte contro il ministro dell'Interno Piantedosi e il governo sono comparse lungo la strada che collega la statale 106 al paese, subito poi cancellate.

È un pacchetto 'double face' quello che il Governo varerà nel Cdm a Cutro: rigore nel contrasto degli arrivi irregolari e accoglienza verso la migrazione attraverso canali legali, che saranno potenziati. Ecco le principali misure del provvedimento (ma potrebbe essere anche più decreti) sulle quali ci saranno limature fino all'ultimo momento, dopo il confronto di ieri tra il leader leghista Matteo Salvini, assertore della linea dura, e la premier Giorgia Meloni, impegnata a trovare un punto di equilibrio che tenga compatta la sua maggioranza.

Cdm a Cutro, il racconto della giornata

17.45 - Dl migranti: salta la norma su sorveglianza marittima

La riunione sarebbe ancora in corso. Via libera al decreto. È saltata, secondo quanto si apprende da diverse fonti, la norma comparsa nelle prime bozze del decreto migranti che puntava a rafforzare la sorveglianza marittima, con un ruolo di primo piano della marina militare. La misura era stata proposta e discussa durante il preconsiglio ma, secondo quanto viene riferito, il Cdm ha deciso di cassare la norma.

16.45 - Scoperta una targa in ricordo delle vittime

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scoperto una targa in ricordo delle vittime del naufragio del 26 febbraio nella sede del Comune di Cutro dove si tiene il Consiglio dei ministri. «L'Italia onora la memoria delle vittime del naufragio del 26 febbraio 2023, si unisce al dolore delle loro famiglie e dei loro cari. Il governo rinnova il suo massimo impegno per contrastare la tratta di esseri umani, per tutelare la dignità delle persone e per salvare le vite umane», è quanto si legge nella targa che riporta anche le parole di Papa Francesco del 5 marzo: «I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti! I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte! Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti!».

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16.10 - La protesta a Cutro: «Not in my name»

"Not in my name": sono i cartelli che un gruppo di manifestanti ha sollevato all'arrivo dei ministri a Cutro per il consiglio dei ministri dedicato al nuovo pacchetto sull'immigrazione. Verso le auto con a bordo gli esponenti del governo i manifestanti hanno urlato "vergogna" e hanno lanciato diversi pupazzi di pelouche

15:25 - Le opposizioni abbandonano l'aula della commissione Affari costituzionali della Camera

Le opposizioni hanno abbandonato i lavori della commissione Affari costituzionali della Camera dopo che la maggioranza ha deciso di incardinare la pdl della Lega che ripristina il dl sicurezza di Salvini nonostante le richieste di tutti i gruppi di minoranza di rinviare questo passaggio in attesa del decreto del governo sui migranti e dell'abbinamento della pdl sullo stesso tema a prima firma di Riccardo Magi. La pdl della Lega, con la relazione di igor Iezzi, è stata incardinata in pochi minuti.

14:44 - Bonelli (AVS): «La Prefettura di Crotone è la grande assente»

«La Prefettura di Crotone è la grande assente. E a proposito dell'assistenza che si sarebbe dovuta fornire per la questione del rimpatrio e dei ricongiungimenti solo da ieri c'è un funzionario del Ministero dell'Interno. Francamente trovo tutto ciò indecente». Lo ha detto il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli che assieme collega Francesco Emilio Borrelli e a un gruppo di familiari delle vittime e dei superstiti ha incontrato i giornalisti a Crotone. «Mi hanno comunicato - ha aggiunto Bonelli - che non ci sono state delle presenze fisse di funzionari della Prefettura. Inoltre ieri, sulla vicenda del trasferimento delle bare, a fare da mediatore culturale c'era un ragazzo marocchino che parla arabo quando le lingue utili sono il farsi, l'afghano e l'iraniano quindi totalmente differenti». Per il deputato di Avs «c'è poi un problema più generale, che non riguarda solo la Prefettura, che è quello dei dispersi. Ci sono familiari delle vittime che non hanno informazioni sulle modalità della ricerca dei dispersi e il problema è che quando i familiari delle persone andranno via e saranno trovati dei cadaveri come si farà a fare i riconoscimenti?». Durante la conferenza stampa hanno parlato la sorella della giornalista afghana Torpekai morta nel naufragio assieme ai suoi tre bambini, la sorella di un ragazzo disperso e il fratello di un ragazzo morto e di un altro superstite sottolineando le problematiche legate al ricongiungimento familiare. «La legge italiana - ha detto ancora Bonelli - non permette tale ricongiungimento dal momento che loro stanno in Germania».

14:20 - Occhiuto: «Il Governo aiuti i sindaci nell'accoglienza»

«Abbiamo chiesto insieme ai sindaci della Calabria che il governo ci possa aiutare a deflazionare il Cara di Isola Capo Rizzuto e possa aiutare i sindaci nell'azione meritoria di accoglienza svolta anche nei mesi passati. L'anno scorso abbiamo accolto 18mila migranti senza fare mai polemica, lo abbiamo fatto con le strutture comunali quindi abbiamo chiesto al governo di aiutarci a svolgere questa azione di solidarietà che la Calabria vuole continuare a svolgere». Così il governatore della Calabria Roberto Occhiuto arrivando al palazzo del Comune di Cruto dove nel pomeriggio si svolgerà il Consiglio dei ministri.

Ore 14 - Proteste in corso

In Piazza Già Leonardo di Bona, conosciuta anche come la Piazza degli Scacchi, la manifestazione di contestazione al Consiglio dei Ministri a Cutro. 

«Chiediamo solo verità e giustizia. A 15 giorni dalla tragedia ancora non emerge la verità. E ieri volevano trasferire le salme. Vogliamo una vera politica di accoglienza». Così un manifestante durante un presidio in piazza della Scacchiera, a poche centinaia di metri dal Municipio di Cutro, dove oggi si terrà il Consiglio dei ministri. Alcuni manifestante urlano «Dimissioni, dimissioni». Alla protesta partecipano Cobas, Usb, e il gruppo "Fabbrikando l'avvenire", costituito da ex dipendenti della Pertusola sud di Crotone, l'industria chiusa da anni.

Ore 13 - Città blindata

È presidiato sin dalle prime ore il centro di Cutro, dove nel pomeriggio su terrà il Consiglio dei ministri sull'immigrazione dopo il naufragio del barcone dei migranti del 26 febbraio. Le strade nelle vicinanze del Comune - dove si svolgerà il Consiglio - sono già chiuse e le piazze nelle adiacenze del municipio presidiate dalle forze dell'ordine.