VIDEO | Sul neo eletto consigliere regionale del Carroccio, Filippo Mancuso, sono confluiti tutti i voti dei fedelissimi del primo cittadino. Strategia che cerca di contrastare le mosse di Forza Italia che lo ha sfiduciato. Parlano i cittadini: «Il capoluogo della Calabria non è leghista»
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La resa dei conti a Catanzaro si consuma nelle urne e lo sfoggio muscolare di forza politica avviene al momento della conta dei voti. Così la città si colora di verde, del leghista Matteo Salvini più volte giunto in visita nel capoluogo, a rendere persino omaggio al sindaco Sergio Abramo. All'esito delle consultazioni regionali, la Lega risulta il partito più votato in città nel centrodestra: 6.172 preferenze contro le 4.421 di Forza Italia. Un sorpasso in corsa, frutto di una strategia politica che ha puntato tutto su Filippo Mancuso, consigliere comunale, consigliere provinciale, ex assessore al Bilancio della precedente giunta Abramo e fedelissimo del sindaco. Mancuso viene eletto in Consiglio comunale con la lista Catanzaro con Sergio Abramo e negli ultimi mesi matura la decisione di aderire alla Lega: «Questa scelta - spiega - l'ho maturata perchè la Lega si presentava in Calabria per la prima volta, una lista completamente nuova in cui sono stati candidati soggetti che non hanno mai ricoperto incarichi in Consiglio regionale. Quindi, condividendo molti principi e aspetti politici della Lega, ho deciso di aderire».
Allo scontro con Forza Italia
Più di tremila le preferenze ottenute nelle elezioni regionali, su di lui sono confluiti tutti i voti dei consiglieri comunali fedelissimi al sindaco e appartenenti alla lista Catanzaro con Sergio Abramo. Una manovra volta a prendere in mano le redini del partito a livello locale e, al contempo, contrastare le pretese politiche di Forza Italia all'interno della civica assise. Se, da un lato, infatti il risultato elettorale consente oggi al sindaco di porre un contrappeso ai consiglieri comunali in quota Forza Italia che lo hanno pubblicamente sfiduciato annunciando dimissioni di massa, dall'altro gli apre le porte del partito, attualmente in mano ad Antonio Chiefalo, indebolito però da una performance non proprio smagliante: solo 817 voti contro i 3005 raccolti da Filippo Mancuso.
«Non so se c'è qualcosa che lega il Comune di Catanzaro a Matteo Salvini - si schermisce Filippo Mancuso -. Ovviamente la politica è in continua evoluzione e penso che da qui a breve sapremo le novità che riguarderanno anche il Consiglio comunale». Nel post elezioni si ragiona, infatti, sulla possibilità di creare un nuovo gruppo consiliare targato Lega, in cui potrebbero confluire la maggior parte dei consiglieri eletti nella lista Catanzaro con Sergio Abramo e che in cifre sarebbe capace di contenere Forza Italia e le sue spinte disfattiste.
Cosa ne pensano i cittadini
E così lo scontro cittadino e tutto personale tra il sindaco neoleghista Sergio Abramo e il consigliere regionale forzista Domenico Tallini si ammanta dei colori dei partiti. Ma i cittadini più avveduti non ne fanno mistero. «Catanzaro non è una città leghista - spiega un cittadino -. Gli elettori al momento del voto guardano alla persona e quindi il voto riflette più la preferenza del candidato che non verso il partito. Catanzaro è sempre stata una città trasformista e quindi non ci aspettiamo niente di buono».
«Non penso che Catanzaro sia una città leghista - conferma il docente universitario e storico giornalista di Repubblica, Lullo Sergi -. Sono delle mode momentanee che passeranno come sono passate quelle del Movimento 5 stelle. La Lega è stato il partito più votato perchè sicuramente dietro c'era il sindaco Abramo che ha un notevole seguito ed è riuscito a convogliare tanti voti sui candidati leghisti che poi rispondono a lui direttamente. Non si vota il partito ma la persona, e Catanzaro in questa è specialista».
Luana Costa