Gli iscritti ad alcuni circoli, o comunque riconosciuti esponenti Pd del capoluogo, contro Salvatore Passafaro per l’assemblea in programma fra poche ore nella sede del Dopolavoro ferroviario di Lido con l’appendice di domani in via San Nicola nei locali di Corso Mazzini. Questa la sintesi appunto di uno scontro frontale, serpeggiante da mesi, ma adesso formalizzato in un “comunicato fiume” a noi pervenuto in vista dell’odierna assemblea - di fatto pro Nicola Fiorita sindaco - che sintetizziamo nei suoi passaggi chiave e sfrondato del solito “politichese” di prammatica.

Uno stile che, nella circostanza, non a caso parla di coordinamento cittadino in luogo di Passafaro, il quale beninteso come sempre da noi scritto - fino alla noia - ha da tempo chiuso un accordo (peraltro supportato dai rappresentanti dei partitini e piccoli movimenti allo stato facenti parte del Nuovo Centrosinistra) insieme ad Ernesto Alecci e Antonio Viscomi per lanciare la candidatura di Nicola Fiorita a sindaco, malgrado una forte resistenza interna. Ecco quindi che nella nota si legge: «Il coordinamento cittadino ha indetto per oggi un’assemblea congiunta dei circoli, chiaramente puntualizzando che le operazioni di voto continueranno mercoledì, con all’ordine del giorno: esito delle consultazioni con potenziali candidati a sindaco e decisioni in merito alla scelta con avvio delle consultazione tra gli iscritti».

Fin qui la “fredda cronaca”, sostanzialmente. Ma ecco cosa viene dopo: «Il coordinamento (come premesso alias Passafaro con tanto di frecciatina sulla mancanza di legittimazione congressuale a tale veste lanciata tra le righe del lungo testo, ndr) ponendosi al di fuori di una specifica previsione delle norme statutarie, che non prevedono lo strumento delle consultazioni elettorali nelle forme preannunciate senza un preciso mandato, ha dunque indetto delle anomale votazioni, decidendo di porsi al di fuori di ogni regola interna. E con la richiesta di un voto palesemente illegittimo e connotato da una evidente, e talvolta voluta, disinformazione in assenza di un criterio politico sulla scelta di personalità della società civile che con senso di responsabilità si sono rese disponibili, sia pure con i doverosi distinguo, alla candidatura a sindaco. Un simile modo di procedere si colloca quindi al di fuori di un confronto franco, che consenta di valutare tutte le proposte in campo anche attraverso un dibattito con gli interessati in un frangente in cui è pure in corso la fase congressuale da cui emergeranno gruppi dirigenti legittimati».

Palle incatenate contro ciò che viene bollato alla stregua di una sorta di “colpo di mano” per disegnare un percorso pro Fiorita senza che alcuno possa opporsi: «Non è consentito a chi è parte di una fase transitoria, come l’attuale coordinamento dei segretari dei circoli, procedere con tale modalità. È infatti necessario che una decisione tanto importante per il futuro del capoluogo, utile all’affermazione del centrosinistra alle prossime Amministrative, segua un percorso affrancato da qualunque logica di gruppo, più o meno esteso. Senza contare che noi siano convinti di come il coordinamento cittadino, gestore del partito negli ultimi mesi, abbia commesso un evidente errore strategico, ovvero l’essersi appiattito su una posizione politica, quella del cosiddetto Nuovo Centrosinistra, politicamente sbagliata ed elettoralmente inconsistente in cui il Pd ha oggettivamente rinunciato a una proposta tesa alla costruzione di una coalizione ampia».

La risposta del Nuovo Centrosinistra

Ai 14 sottoscrittori del documento che hanno tuonato contro l’odierna assemblea democrat finalizzata a “incoronare” Nicola Fiorita candidato a sindaco del partito Lino Silipo, Massimiliano Cassandra, Nicola Ventura, Elena Bova, Pino Gualtieri, Domenico Rizzo, Gigi Veraldi, Giuseppe Conidi, Franco Critelli, Renato Luppino, Antonio Gigliotti, Salvatore Critelli, Franco Luppino e Francesco Citriniti, ha immediatamente risposto il Nuovo Centrosinistra che ha scritto: «Abbiamo lavorato, uniti, da più di diciotto mesi per garantire al capoluogo un’autentica svolta politica e chiudere così la stagione perniciosa, lunga un ventennio, del malgoverno espresso dal sindaco Sergio Abramo e dal centrodestra. Un anno e mezzo durissimo, anche in ragione della pandemia, di confronto politico e programmatico in cui il contributo del Pd è stato sempre essenziale, trasparente e caratterizzato da spirito costruttivo. Uno sforzo che ha accomunato il partito e i suoi dirigenti alle altre forze politiche e movimenti presenti al tavolo».

Nel breve testo si legge ancora: «Il riferimento e a quanti, a loro volta, hanno avuto tempo e spazio per dare il loro apporto, esprimendo idee e posizioni su un progetto credibile di città. Tutto ciò rende, oggi, quantomeno irricevibile, e comunque politicamente inaccettabile, la posizione assunta da quattordici persone con un documento in cui si giudica privo di consistenza programmatica quanto fin qui fatto da noi. Una posizione incomprensibile e inaccettabile espressa da una componente autoreferenziale e impercettibile in termini di fattivi allorché si è trattato di offrire un contributo programmatico al lavoro di coalizione».
Spazio infine alla conclusione: «Sia chiaro, pertanto, che non verrà consentito ad alcuno di delegittimare e vanificare artatamente il certosino lavoro che ci proietterà alla prossima sfida elettorale. Noi, con la consueta trasparenza che ha contraddistinto il percorso intrapreso, attendiamo le determinazioni odierne dei circoli del Pd e ribadiamo che ogni componente da cui è composta l’assemblea è assolutamente rispettosa della storia politica e amministrativa di tutti ma, al contempo, siamo fortemente determinati a non regalare più, in nome di una politica afasica, l’avvenire della nostra comunità e della sua migliore gioventù».