Sarà pugno duro contro l'illegalità. Dopo 24 anni di immobilismo l'amministrazione comunale è finalmente riuscita a mettere un punto fermo ponendo un argine all'abusivismo dilagante in città. Giovedì, dopo un iter amministrativo piuttosto travagliato, è stato approvato dal Consiglio comunale di Catanzaro il piano generale dei mezzi e degli impianti pubblicitari, provvedimento che era stato impallinato al suo primo esordio in aula dal gruppo di Forza Italia e di Obiettivo Comune. Ricomposta la frattura interna alla maggioranza che la pratica aveva destato e, in particolare, con Catanzaro da vivere che in Consiglio comunale è rappresentato dal giovane presidente Marco Polimeni, la proposta di deliberazione è stata così approvata a larga maggioranza integrando alcuni emendamenti provenienti dai banchi della minoranza.

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Abusivismo dilagante

Il provvedimento andrà a sanare un vulnus che pesa per centinaia di migliaia di euro sulle casse comunali in termini di mancati incassi. Secondo alcune stime effettuate dal settore Finanziario, Ufficio pubblicità ed Affissioni di Palazzo De Nobili all'esito di una vasta operazione di verifica sul territorio comunale "la superficie degli impianti attualmente installati, adibiti a pubbliche affissioni impiegata direttamente dai soggetti privati, è pari complessivamente a 5.157 metri quadrati di cui 3.861 non risultano in regola con i pagamenti dell’imposta". Il 74% degli impianti pubblicitari presenti in città, insomma, è abusivo. A metterlo nero su bianco l'estensore del proposta e dirigente del settore Urbanistico di Palazzo De Nobili, Giuseppe Lonetti. "Si rileva la presenza, su tutto il territorio comunale, di un massiccio fenomeno di abusivismo sia in relazione ai pagamenti dell’imposta pubblicitaria che relativamente al titolo abilitativo afferente l’installazione degli impianti".

Duplice effetto

L'obiettivo del provvedimento appena varato dal Consiglio comunale avrà però un duplice effetto. Se da un lato l'amministrazione comunale si garantisce la possibilità di accertare e riscuotere entrate derivanti dal pagamento dell'imposta pubblicitaria, dall'altra pone un argine ad una condizione di illegalità generalizzata, degenerata in affissioni abusive e selvagge in ogni angolo della città. Il danno economico che questa situazione ha finora prodotto sulle casse del Comune è stato quantificato in circa 800mila euro di mancati incassi all'anno. Ma il provvedimento determinerà anche un effetto positivo sul tessuto economico consentendo alle "aziende che operano sul territorio comunale - così come viene riportato nella proposta di delibera - un ordinato svolgimento dell’attività in collaborazione con gli uffici preposti".

 

l.c.