La senatrice ed esponente di “L’Alternativa c’è” si scaglia contro l'amministrazione Abramo, dopo la richiesta d'aiuto di un uomo genitore di un autistico grave: «Ci si dovrebbe occupare delle difficoltà dei propri concittadini più fragili»
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«Nel Comune di Catanzaro dove gli amministratori, con in testa il sindaco Sergio Abramo, continuano a narcotizzare i cittadini distratti con le favole dei conti in ordine, della pioggia di finanziamenti che arrivano e non vengono utilizzati, e dei sogni di gloria di una città che punta a diventare niente di meno capitale dello sport, succede che continuano ad essere calpestati i più elementari diritti di assistenza dovuti alle fasce sociali più deboli. Sacrosanto principio previsto dalla Costituzione». È quanto afferma la senatrice di “L’Alternativa c’è”, Bianca Laura Granato.
La richiesta al Comune
«Continuano ad essere ignorati i valori affidati al testo legislativo fondamentale della Repubblica italiana che festeggiamo proprio oggi. Consiglieri comunali e assessori – afferma ancora -, gli stessi amministratori impettiti durante le cerimonie solenni, pensano di ossequiare la Repubblica ignorando il dovere di portare supporto economico e sociale ai concittadini che vivono condizioni di disagio. Mentre il settore dei Servizi sociali affonda nelle pratiche inevase, nella distrazione della burocrazia che considera delle persone semplicemente come carta bollata da rispedire al mittente. Vorrei tanto chiedere, nella vana speranza di avere risposta, al sindaco Abramo e all’assessore alle Politiche sociali, come può accadere che il padre di cinque figli – che si è rivolto a me chiedendomi aiuto e del quale per questione di privacy non riporto nome e cognome - disoccupato, che chiede un sostegno al Comune in quanto genitore di un figlio autistico grave, del quale è anche amministratore di sostegno delegato dal giudice si vede negare la richiesta di predisposizione del “Progetto Individuale per la persona disabile” ex art. 14 Legge n. 328/00. La Legge n. 328/2000 (“Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”) prevede la possibilità di richiedere che il Comune predisponga un Progetto Individuale per le persone con disabilità (Art. 14)».
La posizione della Granato
«L’art. 6 della Legge 328/2000 – spiega ancora Granato - pone a carico del Comune di residenza del disabile la progettazione, programmazione, realizzazione ed erogazione dei servizi, secondo le necessità, le esigenze, le prerogative e le potenzialità della persona con disabilità ed indipendentemente da una eventuale presa in carico da parte della competente Asl per i servizi socio-sanitari, anche in convenzione. Per quale motivo il Comune di Catanzaro non viene incontro a questo padre di cinque figli, senza lavoro? E non fornisce a quest’uomo delle spiegazioni plausibili? E ancora – chiede Granato -, il Comune di Catanzaro, che ha sospeso l’assistenza domiciliare a dicembre, creando un enorme danno alla tenuta psicologica di questo ragazzo che continua a chiedere quanto tornerà l’operatore, quando intende riprendere questo servizio fondamentale? L’assessore al ramo sa darci rispondere o dobbiamo fare una interrogazione parlamentare al ministro della Famiglia? Il sindaco Abramo dovrebbe occuparsi delle difficoltà dei propri concittadini più fragili – conclude Granato – invece di pensare esclusivamente a quali accordi chiudere per traslocare alla Cittadella regionale. Se non ha più interesse a governare questa città si dimetta per fare spazio a persone capaci che considerano l’amministrazione di Catanzaro un onere, e soprattutto un grande privilegio. Che in venti anni il nostro sindaco non ha onorato quasi mai».