«Basta menzogne, basta approssimazione, basta mancanza di visione». Dice tre volte basta, in chiusura di un video incentrato sullo stato di abbandono del porto di Lido e sul piano di rilancio dell’infrastruttura finora solo annunciato girato sul posto, il futuro candidato a sindaco di Catanzaro - salvo sorprese - Nicola Fiorita, il quale ha comunque ancora parecchi nodi da sciogliere relativi soprattutto ai possibili alleati un po’ ballerini e da oltre un anno, ormai, flirtanti con Sergio Abramo e la sua maggioranza (chissà poi perché se si dichiarano di sinistra e si sono finora sempre candidati contro il Sergìun e soci. Ma di questo parleremo in un pezzo a parte). Perché la contestazione che muove il leader di Cambiavento è sì politica, però basata su alcuni dati di fatto elencati e mostrati a favore della camera (forse di un cellulare) da cui è ripreso sotto il primo ‘vero’ sole primaverile e con un bel mare luccicante alle spalle.

La denuncia fioritiana

Le iniziali perentorie affermazioni (una denuncia pubblica) di Fiorita: «Ecco sotto i vostri occhi un’altra promessa non mantenuta da parte di Abramo, che nel novembre 2019 annunciava l’imminente avvio dei lavori al porto. Una palese falsità, considerato come il progetto difettasse della valutazione di impatto ambientale. Particolare da noi messo in luce già allora. E infatti qui non esiste traccia di interventi e l’infrastruttura versa invece in stato di totale abbandono e degrado. Non ci sono servizi igienici, isole ecologiche, sbarre che impediscano l’accesso ai mezzi e il Comune neppure ha acquistato la macchina per il ghiaccio. Uno strumento fondamentale per i pescatori che così potrebbero conservare assai meglio il pesce appena preso con le loro barche».

Lo strano caso dei pontili

«Fra i tanti aspetti di cui ci si dovrebbe occupare – sostiene il professore prestato alla politica – vi è lo strano caso dei pontili. A riguardo, pur senza entrare nella vicenda giudiziaria e amministrativa, mi soffermo sul bando municipale che prevede l’assegnazione dei pontili per due anni. Peccato ricadano nell’area di cantiere che dunque non potrà essere aperto per i 24 mesi successivi alla legittima occupazione dei posti. Comunque sia, intanto nessun intervento è stato effettuato a un anno e mezzo dal solito roboante annuncio del sindaco e i 20 milioni destinati all’opera restano giacenti in un cassetto».

Il progetto bloccato

«L’aspetto più grave della faccenda resta a mio avviso – prosegue Fiorita – il blocco da parte del ministero dell’Ambiente del progetto presentato da Palazzo De Nobili per l’ammodernamento del porto. Lo stesso dicastero ha infatti sollecitato una serie di integrazioni dell’atto inviato, mentre a chi come noi ha chiesto di visionarlo per capire meglio cosa intenda fare l’ente neppure è stato risposto. Tanto che abbiamo appreso le notizie che vi sto dando dal sito ministeriale. Ecco allora come in sostanza questa rischia di essere l’ennesima occasione perduta per il capoluogo di regione di fronte, ad esempio, a una Reggio che ha ottenuto 55 milioni di euro per aprire il Museo del Mare. Da noi, viceversa, attualmente nemmeno si riesce a far sgomberare i pontili dai diportisti con tutte le conseguenze economiche e logistiche del caso. Un fatto inaccettabile contro cui noi protestiamo, chiedendo spiegazioni immediate».