In vista di una candidatura alle Regionali potrebbe riapprodare nell'Udc ma resterebbe una spina nel fianco per sindaco e presidente del Consiglio comunale
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Un risvolto per certi versi clamoroso, quello relativo allo scorso consiglio comunale del capoluogo, che avvalora peraltro la tesi - in apparenza quasi un’illazione e poco più - della rottura non casuale del climatizzatore del “salone” di Palazzo di Vetro in cui è ospitato ormai da diversi anni il civico consesso, perdurando come noto l’inaccettabile inagibilità dell’Aula Rossa municipale, funzionale a un rapido “rompete le righe”. Un guasto, di conseguenza, utile a un dibattito ridotto all’osso a causa delle condizioni ambientali - con una calura ai limiti della sopportabilità - in cui si sarebbe dovuto svolgere.
E già, perché il sospetto su una manovra messa in atto per proteggere il presidente dell’assemblea Marco Polimeni si ingigantisce. Di parecchio, anche. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che il giovane politico sembra sempre più sotto attacco di un pezzo importante del centrodestra catanzarese di cui lo stesso presidente è “magna pars” per la sua insistenza nel voler a ogni costo prendere il posto di Sergio Abramo alla guida dell’amministrazione cittadina.
Un’aspirazione che lo ha spinto a mettersi contro a chiunque ostacolasse l’ambizioso progetto, senza farsi troppi scrupoli. Sì, ma quale sarebbe l’elemento nuovo, la pistola fumante? Semplice: il mancato spostamento del civico consesso, malgrado la richiesta in tal senso del leader di Fare per Catanzaro, Sergio Costanzo. Rivale scomodo di Polimeni e per giunta animatore della raccolta firme per di sfiduciarlo dalla presidenza. Un’niziativa su cui diremo a breve.
Comunque sia, intanto va precisato che Costanzo avrebbe voluto dare battaglia durante l’assise. Ma non l’ha potuto fare, considerato come non fosse nelle condizioni di procrastinare un viaggio in Francia insieme alla famiglia. Malgrado la permanenza a Parigi del diretto interessato ci sono indiscrezioni di un certo peso che filtrano su di lui. Si tratta di fatti non di poco conto e che dipingono uno scenario inedito nel futuro scacchiere politico catanzarese.
Il primo è relativo alla definitiva conferma di quanto detto nei giorni scorsi sull’avvicinamento tra lo stesso consigliere e l’ex mentore (poi acerrimo avversario) Mimmo Tallini. Tra i due, almeno al momento, c’è solo stato qualche confronto. Nessun accordo, quindi. Sia chiaro. Ma dopo quanto successo fra loro con le storie tese degli ultimi anni, tale “disgelo” non può che essere gravido di conseguenze. E lo si dice anche alla luce di quanto si è saputo dagli ambienti di FpC, in cui non è ancora certo se ci sarà una candidatura costanziana alle Regionali nelle file dell’Udc ma si sa invece di sicuro come il ritorno nel centrodestra non lo distoglierebbe dalla sua posizione di netta opposizione alla coppia di ferro Abramo-Polimeni. Il cuore del problema, quest’ultimo. Che alle Comunali potrebbe essere un… fattore.
Poiché un Costanzo dialogante con il collega segretario provinciale del partito erede dello Scudocrociato Giovanni Merante, in cui cominciò il suo percorso in scia di un maggiorente locale della vecchia Dc quale Mario Tassone, e soprattutto in contatto con l’omologo merantiano in Fi, Tallini, metterebbe l’ennesimo bastone tra le ruote all’oliata bicicletta polimeniana. E infatti la seconda, più rilevante conseguenza del ritorno a “casa” del leader di FpC, sarebbe che pure da membro della maggioranza non abbandonerebbe affatto l’idea di sfiduciare Polimeni e, dunque, in modo indiretto Abramo. Mica male per un alleato, appena arrivato.