Nervi tesi in Forza Italia dopo lo strappo avvenuto ieri in consiglio comunale a Catanzaro con l’avvenuta approvazione del provvedimento urbanistico. Il partito forzista è infatti uscito dilaniato dalla seduta della civica assise a causa della forzatura consumatasi sulla votazione della delibera. Il gruppo guidato in aula rossa dal consigliere comunale, Domenico Tallini, non ha partecipato ai lavori della civica assise perché in aperto contrasto con le limitazioni introdotte al Piano casa.

 

È in una nota diramata poco prima dell’avvio della seduta che gli otto consiglieri di maggioranza spiegano le ragioni del forfait “valutando la proposta oggetto di discussione fortemente penalizzante per singoli cittadini e per tutti quegli operatori economici dell’indotto relativo alle attività edilizie”. A questa posizione è da ascriversi, infatti, l’astensione espressa dal presidente del consiglio comunale, Ivan Cardamone, dimostratosi in ciò fedele alla linea di partito. Non lo stesso si può dire, invece, del sindaco, Sergio Abramo, che forse in preda ad una “crisi di coscienza” ha votato favorevolmente la pratica voltando le spalle ai compagni di schieramento.

 

E i contraccolpi sul piano prettamente politico non si fanno attendere. Pare che al momento all’interno del partito si stia consumando una resa dei conti e che si stia concretamente valutando una candidatura alternativa a quella del sindaco uscente. In pole resta sempre la neoconsigliera regionale, Wanda Ferro, ma nei corridoi circola anche il nome del presidente del consiglio, Ivan Cardamone.

 

Luana Costa