«Nell'ultima seduta del consiglio comunale si è scritta la pagina più triste e buia della storia politica della nostra città. Mentre i problemi dei nostri concittadini aumentano e si moltiplicano col passare dei mesi chi si è assunto l'onore e l'onere di governare pensa a tutt'altro». Così in una nota il consigliere comunale di Catanzaro Fabio Celia (Fare per Catanzaro) che parla di «guerre interne alla maggioranza a solo 18 mesi dall'insediamento del sindaco Abramo che hanno preso il sopravvento sulla gestione e sulle criticità della nostra città. Il day after delle elezioni provinciali prima e l'investitura ufficiale del super sindaco di Cosenza Mario Occhiuto il tutto accompagnato da una scarsa condivisione e democrazia interna al partito di maggioranza Forza Italia hanno creato lacerazioni importanti e a farne le spese saranno solo i cittadini e la nostra città. Ognuno in cerca del proprio posto al sole per assicurarsi rendite di posizione per i prossimi anni. Il 5 marzo scorso di fatto ha scombussolato i piani di Forza Italia travolto in città dall’onda cinque stelle il quale ha sonoramente bocciato i due leader catanzaresi Aiello e Tallini, di fatto non più maggioranza in città. La loro mancata elezione a Roma ha di fatto ridotto gli spazi di agibilità politica dei tanti aspiranti candidati consiglieri regionali. Oggi ci domandiamo chi sarà il candidato tra Mimmo Tallini e Ivan Cardamone? Chi sarà il candidato tra Piero Aiello e il consigliere uscente Baldo Esposito? I dissidenti di Forza Italia esprimeranno un candidato diverso dall', attuale coordinatore provinciale? E il gruppo del Sindaco Abramo sosterrà il coordinatore di Forza Italia oppure sosterranno proprio candidato?».


Per il consigliere comunale di Fare per Catanzaro «una cosa è certa: mentre i capi discutono di postazioni, poltrone, incarichi, il programma elettorale e le linee guida programmatiche sono finite in un lugubre scantinato. Lugubre come le periferie abbandonate che muoiono sotto i colpi di un crescente degrado. Il commercio nel centro arranca senza un piano di rilancio tanto decantato dal sindaco in campagna elettorale, gli impianti sportivi sono fatiscenti, il turismo una chimera, di sviluppo dell', area di giovino non se ne discute. La liberta è un valore importante, necessario, la sostanza per chi decide di mettersi al servizio della collettività. Al tempo stesso chi viene eletto nelle file dell’opposizione e dopo pochi mesi funge da salvagente della maggioranza in difficoltà è realmente libero? Per quale motivo la sostiene ? Ideologico? Hanno notato in Abramo in solo pochi mesi grandi doti politiche e amministrative mai viste in 16 anni di governo? Oppure la città, i suoi rappresentanti in primis, non sono realmente liberi?».