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“La pratica relativa al Piano Casa non poteva arrivare all’esame del Consiglio comunale senza gli opportuni approfondimenti, così come taluni avrebbero preteso, su fondamentali aspetti sollevati proprio da singoli consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, e dalla stessa Commissione Consiliare Urbanistica presieduta dal consigliere Giulia Elia”. Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Ivan Cardamone.
“Era necessario, in altre parole, verificare – ma questo era un compito che solo gli uffici potevano svolgere – se la proposta di deliberazione presentasse situazioni di criticità. Colleghi consiglieri comunali hanno chiesto all’ufficio di presidenza, in sostanza, di verificare l’esistenza di probabili contrasti tra la proposta di delibera e la legge regionale sul Piano Casa. La stessa Commissione consiliare all’urbanistica ha evidenziato, nel parere espresso, difformità degli allegati alla pratica, elaborati grafici, rispetto alle tavole del vigente PRG. La pratica non poteva approdare in Consiglio Comunale senza i dovuti approfondimenti”.
“Al prefetto, Luisa Latella, in un dialogo cortese durato circa un’ora, è stato rappresentato l’iter seguito dall’ufficio di Presidenza e soprattutto l’esigenza di fare arrivare la proposta in Consiglio senza ombre di dubbio e senza difformità. D’altro canto, la convocazione per i giorni 27 febbraio in prima e 01 marzo in seconda era stata già ipotizzata nella conferenza dei capigruppo svoltasi giovedì scorso, 23 febbraio. Di fronte a tali posizioni ufficiali, era dovere dell’ufficio di Presidenza procedere alla richiesta di chiarimenti agli uffici urbanistici. Chiarimenti che sono arrivati solo nella giornata del 28 febbraio, abbondantemente nei termini per procedere alla convocazione del Consiglio. La materia è stata ulteriormente approfondita anche nel corso di una riunione con i tecnici preposti alla presenza del sindaco Abramo, titolare della delega all’Urbanistica. L’iniziativa, pertanto, di alcuni consiglieri di rivolgersi al prefetto, consapevoli che era in corso la riunione per chiarire gli aspetti dubbi sulla pratica sollevati da alcuni di loro e che ugualmente si sono recati in Prefettura, è da intendersi come un’azione strumentale, di chiara matrice elettorale, poiché ancora c’erano i margini di convocazione del Consiglio Comunale”.