La notizia di questa mattina che informava del decesso di Rosetta Console, 72 anni, rattrista i tanti che hanno avuto l’occasione di conoscerla.

Una praticante politica vera che incarnava appieno la definizione del filosofo Aristotele secondo il quale la politica era “l’amministrazione della polis (città) per il bene i tutti.”

Docente di Lettere, Rosetta tornò ad insegnare nelle scuole di Lauropoli dopo aver conosciuto l’emigrazione in Svizzera. Ma il richiamo della politica che germogliava in lei fu prepotente, l’adesione al Partito Socialista fu quasi naturale diventandone, in breve tempo, simbolo di caparbietà per le coraggiose battaglie tanto da essere individuata come “guerriera socialista”. Le conquiste sociali come assessore alle Politiche Sociali del comune di Cassano Allo Ionio lasceranno tracce importanti nel tempo, l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia trasformati in infrastrutture sociali di altissimo livello saranno tra le eredità alla comunità.

Le indubbie capacità sono state confermate portandola a ricoprire prima il ruolo di consigliere provinciale per poi essere assessore presso la Provincia di Cosenza, dove ha gestito con competenza le deleghe ai Trasporti e, in seguito, al Turismo.

Pur passando a lottare a nome del Partito Democratico, la visione politica non ha subito mutamenti, la personale visione per il rispetto della giustizia sociale è stato d’esempio.

La scomparsa di Rosetta Console rappresenta una grave perdita per la Calabria, unica nel suo dire, rifiutando i titoli istituzionali con un semplice «chiamami Rosetta».

Una eredità, la sua, pesante ma generosa, che vivrà nei cuori e nelle menti di chi ha avuto modo, semplicemente conoscendola o lavorandoci, di apprezzarne le doti.

Le tante parole di incoraggiamento di Rosetta saranno di ispirazione per i giovani a cui, con l’esempio, ha affidato il grande dono del rispetto. Un lascito enorme, prezioso, nel nome di Rosetta Console.