«Sull’onda della ricerca dell’eclatante, il vicepresidente della giunta regionale calabrese, non eletto ma nominato dall’attuale presidente Jole Santelli, benché percepisca uno stipendio dorato pagatogli da tutti i calabresi, di colore e gay compresi, si permette l’offesa ed il dileggio politicamente scorretti». È quanto si legge in una nota del coordinamento Pd di Cosenza che attacca il vicepresidente della giunta regionale Nino Spirlì che, a un dibattito a Catania, ha rivendicato il diritto di dire «negro» o «frocio» contro presunta dittatura culturale di chi «vuole cancellare le parole».

Azione politica nulla

«Capiamo che la nullità dell’azione politica e del contributo pari allo zero nelle pratiche amministrative di cui dovrebbe, per ruolo, essere competente - prosegue la nota - lo spingano ad eccessi verbali vergognosi per chiunque, ma che provocano rabbia e risentimento forti se fatti nelle vesti e nel ruolo apicale, ahinoi, ricoperto dal signor Spirlì, ma crediamo che la misura sia ormai colma».

La presidente intervenga

«Chiediamo dunque e con forza che la presidente Santelli ne ordini la rimozione immediata dall’incarico - si conclude la nota del coordinamento del Partito democratico cosentino - per riportare toni e qualità dell’attività posta in essere a livelli consoni al ruolo».