La sua candidatura a sindaco due anni fa accese i riflettori nazionali su Platì. Adesso dopo il commissariamento del Comune in seguito al venir meno della maggioranza, per Anna Rita Leonardi è giunto il momento di levarsi qualche sassolino dalla scarpa. «Mi candidai a sindaco – racconta la giovane dirigente dem - perché sapevo che bisognava riportare la legalità, in un Comune in cui non si votava da anni ed in cui, puntualmente, l'amministrazione veniva sciolta».

 

La Leonardi è un fiume in piena. «Non dimenticherò mai come un pezzo del mio partito in Calabria tentò da subito di boicottarmi. Non dimenticherò mai la battaglia che membri di Forza Italia (che oggi stanno in galera) iniziarono nei miei confronti. Quando alla vigilia della presentazione della lista fui costretta a ritirarmi, dopo aver denunciato per mesi che si stava creando un clima da pericolosa farsa attorno ai miei due sfidanti, i miei detrattori festeggiarono. ?Per quasi 2 anni ho atteso in silenzio, sopportando il peso di chi sa di avere ragione, e sono i fatti a dimostrarlo».

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Intanto ieri il Comune di Platì è stato sciolto. «Non starò qui a gioire perché – tuona la Leonardi - per l'ennesima volta, un popolo è stato preso in giro da certa politica. Con il mio progetto avrei fatto una rivoluzione reale per Platì e contro la criminalità organizzata. La storia è più forte di tutto e di tutti – conclude - bisogna solo saper aspettare».