« Il chiarimento del Prefetto Carbone sulla questione dei debiti dell’ex sindaco è la dimostrazione che è stata veicolata in maniera distorta una informazione per creare confusione ed impedire ai cittadini di conoscere la realtà dei fatti. Comunque un dato rimane certo: sono molteplici le procedure che hanno intentato più creditori, rivolgendosi al Comune come “soggetto terzo pignorato”. E’ confermato anche che il Tribunale di Cosenza nell’ottobre del 2015 ha ordinato al Comune di saldare debiti privati di Mario Occhiuto. Il Commissario straordinario, inoltre, ritiene che organismi extragiudiziali preposti al controllo sugli Enti Locali, si debbano pronunciare sui comportamenti omissivi della burocrazia comunale. Anche i più sprovveduti sanno bene che se il Comune non assolvesse i compiti previsti dal Codice di Procedura Civile e si fa giudicare in contumacia è destinato ad essere non più terzo pignorato ma il debitore che deve saldare con proprie risorse finanziarie  quanto dovuto. Può anche non esserci in atto, alla data odierna, la formale apertura di un contenzioso tra il Comune chiamato a rivalersi e il “debitore esecutato”, ma è fin troppo evidente che, se  i  debiti personali  non vengono pagati si genera un contenzioso che necessariamente avrà lo sbocco della formalizzazione di una condizione di incompatibilità. Se Mario Occhiuto dovesse essere eletto sindaco, pertanto, deve comunque saldare una gravosa mole di debiti (circa 2 milioni di euro) per evitare il coinvolgimento del Comune e prevenire o rimuovere una condizione di incompatibilità con la carica di sindaco. E’ giusto che  sia detto ai cosentini, allora, come e quando  saranno saldati  i debiti privati che incombono sul Comune a partire da quello più esoso di €1.777.609,09».