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Nuccio Martire, candidato alla carica di primo cittadino di Casali del Manco per il Partito Democratico, non sarà l’unico ex sindaco a concorrere alle prossime amministrative del neonato comune presilano. Sarà della partita anche Salvatore Iazzolino, già alla guida del disciolto municipio di Casole Bruzio, chiamato a capeggiare una lista sostenuta da altri tre ex sindaci di comuni interessati alla fusione: Andrea Parise (Serra Pedace), Marco Oliverio (Pedace) e Ippolito Morrone (Trenta).
Un cartello istituzionele per il nuovo comune
Questa seconda formazione nasce con la «volontà congiunta - si legge in un comunicato - di condividere il percorso amministrativo e di elaborare un programma di governo capace di affrontare, con massima competenza, ogni sfida che potrebbe manifestarsi nel corso dei primi cinque anni di gestione. La natura di tale sintonia è istituzionale, in quanto si ritiene di assoluta importanza e dirimenza la compartecipazione delle migliori energie ed esperienze per affrontare una fase nuova ed ancora ignota». Al voto amministrativo dovrebbero prendere parte altre due compagini: quella squisitamente civica, espressione del Movimento Presila Unita con Francesco Arnone in corsa per la poltrona di sindaco e quella del Movimento Cinquestelle che ancora non ha reso noti i propri candidati.
Giudiceandrea: «Non tiratemi per la giacca»
«Le campagne elettorali sono tutte incandescenti, ma quella per l’elezione della prima amministrazione unitaria degli ex cinque comuni di Casali del Manco si preannuncia più calda di qualunque altra avvenuta alle nostre latitudini – dice Giuseppe Giudiceandrea, autore della legge istitutiva del nuovo comune - Il primo comune creato da fusione nel meridione d’Italia fa gola a tutti e tutti non vogliono essere estranei al processo storico che si sta realizzando. Tutti tranne me, che ho deciso in via definitiva e non differibile di starne fuori, vuoi per il ruolo super partes che mi impone la carica di consigliere regionale, vuoi perché in maniera indelebile il mio nome campeggia sulla norma regionale di istituzione del nuovo comune, ma soprattutto perché ho provato in tutti i modi ad essere della partita, implorando i vertici locali del PD di innescare un vero processo democratico, inclusivo e non divisivo per la scelta del candidato a sindaco e dei candidati in lista, rimanendo però sempre inascoltato. Il risultato ottenuto - aggiunge il rappresentante di Palazzo Campanella - è stato quello di aver investito dell’onere di metterci la faccia una persona davvero perbene, ma la cui candidatura, scaturita dalla mancata realizzazione di primarie vere ed aperte fra tutti i competitori, come più volte richiesto dall’assemblea, ha scontentato tutti gli altri ex sindaci. Neanche a loro però potrà andare il mio aiuto per le ragioni di terzietà impostemi dal ruolo e per l’evidente disaccordo che da anni domina il mio personale rapporto con il candidato a sindaco Iazzolino. Ed allora smettetela di tirarmi per la giacca. Mi limiterò a fare gli in bocca al lupo a tutti i candidati e ad augurare buon lavoro agli eletti».