Manca poco tempo per presentare l’offerta, serve un ultimo sforzo economico ma, quel che più conta, alla raccolta fondi stanno partecipando anche quelle sigle che sembravano avversarie. Può essere sintetizzato così il risultato dell’assemblea svoltasi nella Casa del Popolo di Rosarno, convocata dall’associazione che ha lanciato una raccolta fondi per acquistare l’immobile.

Leggi anche

Lo stato della trattativa con la fondazione Ds che deve alienare il patrimonio che fu del Pci è stato illustrato dall’avvocato Giosuè Megna, presidente di Officina n° 8. Si è detto ottimista confermando che è il 20 novembre la scadenza entro cui firmare l’atto e che la cifra che serve per comprare è di 27.500 euro. In sala si è notata la presenza del sindaco di Polistena, Michele Tripodi, e del suo vice Giuseppe Politanò – il primo è anche intervenuto – mentre ha fatto notizia l’assenza del mondo che fa capo al Pd locale e a quello provinciale.

La chiamata nel nome di Giuseppe Valarioti, il segretario comunista ucciso dalla mafia e nel cui nome nel 1981 i comunisti nazionali lanciarono una petizione – che consentì l’apertura della Casa a lui dedicata – è servita a chiarire i passaggi polemici degli ultimi mesi. Hanno preso la parola Elisabetta Tripodi e Mina Papasidero, spiegando che le intenzioni dell’Anpi e della Cgil erano quelle di evitare che l’immobile finisse in mano ai privati – senza mettere in dubbio che acquistando la struttura come volevano fare si sarebbe mantenuta l’intestazione a Valarioti – e il loro interventi, servito a rasserenare, è terminato con l’annuncio della partecipazione dei due organismi alla raccolta fondi lanciata.

Una schiarita che quindi fa tirare un sospiro di sollievo. Ci sono dunque tutte le condizioni che completare la raccolta fondi e presentare l’offerta unitaria che l’associazione auspica.