Il governatore ha partecipato al vertice dirigenziale del partito, confermando che per ora tiene il piede in due scarpe. Da Roma nessuna novità ufficiale sull'accordo con i 5s in attesa dei risultati in Umbria. Morra boccia nuovamente l'alleanza lasciando aperta una sola possibilità: un rinnovamento autentico dei democrat
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Mario Oliverio di lotta e di governo. Il giorno prima è presente a Lamezia alla manifestazione delle aree del centrosinistra che ne sostengono la ricandidatura e il giorno dopo si presenta alla direzione nazionale del partito che ha deciso di superare la sua esperienza di governo e procedere a un radicale rinnovamento.
Se è vero che la sua presenza alla direzione nazionale dems di cui fa parte è durata pochi minuti, quasi una comparsata, è altrettanto vero che ha lasciato tutti di stucco considerando che, appena il pomeriggio prima, il Pd di Calabria rappresentato da Stefano Graziano aveva risposto picche all’invito dei sostenitori di Oliverio. Rimarcando una linea ormai granitica: alle prossime regionali il candidato del Pd non sarà l’uscente, ma un candidato civico per chiudere l’intesa con i Cinque Stelle.
Ufficialmente da Roma non arrivano novità su questo fronte, anche perché l’ordine di scuderia è di aspettare l’esito delle elezioni in Umbria, ma gli accordi si faranno sia in Calabria che in Emilia Romagna e l’individuazione del nome, con Pippo Callipo sempre gettonatissimo ma con tante altre ipotesi in campo, sarà soltanto un dettaglio. Del resto se accordo sarà il Pd prenderebbe l’Emilia con la ricandidatura di Stefano Bonaccini, mentre ai grillini spetterebbe l’ultima parola in Calabria con la benedizione su un candidato civico.
Anche le parole di Nicola Morra che ufficialmente è tornato a bocciare l’accordo giallo-rosso in Calabria lasciano intuire chiaramente il percorso politico futuro. Morra lascia aperta all’accordo una possibilità affermando che la situazione muterebbe, e di molto, se il Pd nazionale dovesse essere capace di un’operazione di bonifica importante con l’apertura a energie nuove e pulite. Un altro modo per dire che la ricandidatura di Mario Oliverio non ha alcuna speranza, almeno dentro il partito di appartenenza e alla guida di un’alleanza con i Cinque Stelle.
Il presidente, però, non ha ancora maturato definitivamente l’intenzione di rompere e prova a mantenere il piede in due scarpe aspettando l’esito delle elezioni in Umbria il prossimo 27 ottobre e capire se, a risultati acquisiti, potrà cambiare lo scenario.
Riccardo Tripepi