Si avvicinano le feste natalizie e puntuale come l’albero o il panettone, le associazioni dei consumatori lamentano il costo esorbitante dei biglietti per rientrare in Calabria.

Secondo alcuni dati diffusi da Federconsumatori gli aumenti sono stati del +133% per viaggiare in bus durante le festività (notevole balzo in avanti rispetto al +33% dello scorso anno), al +78% per chi sceglie l'aereo (anche in questo caso l'anno scorso il sovrapprezzo di "fermava" al +33%), +30% per chi sceglie il treno (l'anno scorso lo scostamento era del 20%).

Della questione si è parlato incidentalmente ieri in commissione Bilancio quando l’assessore Marcello Minenna ha presentato ai consiglieri la manovra che domattina inizierà l’iter in aula. Come noto non c’è molto da discutere perchè il bilancio è letteralmente ingessato e la parte libera è molto risicata. Ma su un punto si è accesa la discussione a causa dell’intervento del consigliere del gruppo Misto Antonio Lo Schiavo.

Questi ha chiesto conto all’assessore dei 12 milioni di euro messi in bilancio a favore delle compagnie low cost. Questi soldi servono per garantire alle compagnie l’esenzione dei diritti d’imbarco che ammontano a 6,50 euro a passeggero.

Lo Schiavo però ha chiesto quali siano i reali vantaggi per i calabresi, se a fronte di questo stanziamento c’è una qualche riduzione delle tariffe come accade, ad esempio, in Sicilia.

Qui la Regione ha emanato un decreto "Stop caro voli Natale 2024". Grazie ai 17,2 milioni di euro stanziati all'interno della legge sulle variazioni di bilancio, chi effettuerà dal 7 dicembre al 6 gennaio 2025 un volo diretto da uno scalo nazionale a un aeroporto siciliano e viceversa, avrà diritto allo sconto del 50%. Almeno così sostiene la giunta Schifani.

Nella sua replica Minenna ha spiegato che «si è inteso seguire l’esempio di successo già adottato da un’altra regione del Nord-Est (il Friuli-Venezia Giulia, ndr), con l’obiettivo di accrescere la competitività del sistema aeroportuale calabrese su scala nazionale». L’assessore ha anche escluso che l’intervento possa essere considerato come aiuto di Stato. Ha poi assicurato che questa manovra, rendendo più competitivo l’outcoming in Calabria, genererà un aumento dell’1,5% del Pil.

L’assessore però non ha saputo fornire ulteriori chiarimenti a Lo Schiavo che chiedeva se esiste o meno una reale analisi costi/benefici dell’operazione che potesse confermare le parole dell’assessore e quali erano gli altri incentivi economici che la Regione ha inteso versare alle compagnie aeree.

Per Lo Schiavo lo stanziamento rischia di rivelarsi superfluo, vista la carenza di risorse “libere” in bilancio e il costante aumento del fondo rischi e contenzioso a causa delle numerose aggressioni giudiziarie cui è sottoposta la Regione Calabria.