Caporalato, il candidato a sindaco promette: «Il Comune si costituirà parte civile»

Gino Promenzio, in corsa per la carica di primo cittadino a Corigliano-Rossano, commenta il blitz della Guardia di finanza che nelle ultime ore ha scoperto un giro di lavoratori agricoli in nero nella Sibaritide

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25 marzo 2019
17:39
Corigliano-Rossano, Promenzio
Corigliano-Rossano, Promenzio

«Dal rilancio strategico dell’agricoltura passa lo sviluppo eco-sostenibile della grande Città di Corigliano Rossano e dell’intera Sibaritide». E' uno dei motti di Gino Promenzio, candidato sindaco di Corigliano-Rossano per la coalizione "Civico e Popolare", che - nel caso in cui dovesse diventare Primo cittadino - farà costituire il Comune parte civile nei processi giudiziari contro il caporalato. «Siamo e restiamo garantisti – continua Promenzio – e per la tutela senza se e senza ma della presunzione di innocenza per tutti. Allo stesso tempo riteniamo che il rispetto della legalità, precondizione irrinunciabile di ogni sviluppo, ma ancor di più la promozione della cultura della legalità debba essere invocata, ribadita e portata avanti a voce alta e senza alcuna remora, soprattutto da parte di quanti ambiscono a rappresentare le istituzioni a tutti i livelli».

Servono respiro e prospettiva

«A questa terra ed alla ricchezza della sua agricoltura - aggiunge l'ortopedico pediatrico - servono respiro e prospettiva. Servono ottimismo e genialità. E serve anzi tutto confronto con le migliori esperienze di successo europee, italiane e meridionali per costruire, qui e adesso, sulla quantità, sulla qualità e sulla capacità di distinguersi con identità e comunicazione strategica nei mercati internazionali il rilancio culturale ed economico dell’intero comparto agroalimentare dell’intera area e della Calabria».


 

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