VIDEO | Ospite negli studi di Cosenza Channel, Sergio De Caprio ha spiegato la sua decisione di candidarsi alle Europee nella lista "Libertà" di Cateno De Luca. E di togliere il passamontagna: «In politica serve trasparenza»
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«In politica serve trasparenza e io voglio che le persone abbiano la possibilità di guardarmi in faccia». Capitano Ultimo motiva così la scelta di abbandonare il passamontagna che per trent’anni ha nascosto al mondo la sua identità. Il “bene comune” è la ragione che lo ha spinto a candidarsi nella lista “Libertà” di Cateno De Luca, pur consapevole che - a volto scoperto – il pericolo per lui, e per le persone che gli stanno intorno, sarebbe inevitabilmente aumentato.
Sergio De Caprio, diretto in Sicilia per la chiusura della campagna elettorale, si è concesso una tappa calabrese esclusivamente per raggiungere gli studi di Cosenza Channel e realizzare l’intervista che vi proponiamo.
Accompagnato dall’immancabile scorta, e con la “solita” piuma a decorare il bavero della giacca scura, Sergio De Caprio - che il 15 gennaio 1993 strinse le manette ai polsi di Totò Riina - spiega il senso di chiamarsi Ultimo: «In un mondo fatto di persone che cercano di primeggiare, ho scelto un nome semplice, che desse il senso dell’umiltà».
Trentadue anni dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, il contrasto alla criminalità organizzata passa anche dalla proposta dirompente di negare il diritto di voto ai familiari dei mafiosi arrestati, che decidano di non collaborare con la giustizia: «I parenti dei boss e degli affiliati dovrebbero essere impiegati per svolgere lavori socialmente utili».
Nel febbraio del 2020, la presidente della Regione Jole Santelli lo volle come assessore all’Ambiente e ancora oggi Sergio De Caprio conserva un rapporto intimo con quella che definisce la “sua” Calabria: «Quell’esperienza mi ha aperto gli occhi, facendomi conoscere lo stato di abbandono in cui si trova questa terra meravigliosa».
Capitano Ultimo immagina un’Europa “capovolta”, in cui siano i Comuni a gestire direttamente le risorse comunitarie: «Costruiamo insieme una politica nuova, che parli dei problemi della gente. Rispettiamo l’ambiente, ripudiamo la guerra e fondiamo l’unico esercito possibile, quello delle Nazioni Unite».