Botta e risposta mentre la circolazione ferroviaria resta in tilt per un guasto alle stazioni di Roma Termini e Tiburtina. Il senatore dem attacca il ministro delle Infrastrutture e la collega leghista ribatte: «Inutile scandalizzarsi solo oggi»
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«Salvini, chi l'ha visto? È gravissimo che un guasto nel nodo ferroviario di Roma abbia bloccato la circolazione dei treni, al momento sospesa a tempo indeterminato e ancora senza informazioni sulle alternative per chi deve spostarsi». Lo afferma, in una dichiarazione, il senatore Nicola Irto, capogruppo del Pd in commissione Trasporti, in seguito al caos treni generato da un guasto che stamattina ha coinvolto gli impianti di Roma Termini e Tiburtina. Dalle 6:30 ritardi e cancellazioni che hanno gettato nel caos la circolazione ferroviaria dell'intero Paese.
Infrastrutture | Treni, circolazione ancora una volta in tilt per un guasto a Roma: ritardi e cancellazioni anche per i convogli diretti in Calabria
«Per l'ennesima volta, dopo i gravi problemi dell'estate scorsa - aggiunge Irto - il servizio ferroviario è paralizzato di colpo e non sono quantificabili i ritardi, i disagi e i danni sulle spalle dei viaggiatori. Il ministro dei Trasporti ha dato l'ennesima prova d'inadeguatezza rispetto al ruolo che ricopre. È il peggiore in Europa e non ne risponde affatto. Mai l'Italia era caduta così in basso. Eppure siamo alle porte del 2025».
A rispondere è la senatrice Tilde Minasi, capogruppo della Lega in commissione Trasporti a Palazzo Madama: «Pd dov’eri quando avresti dovuto attivare cantieri e realizzare opere infrastrutturali da Nord a Sud? Ha preferito i no ideologici e l’immobilismo. Fortunatamente per gli italiani quegli anni bui sono finiti. Il guasto di stamattina a Termini e Tiburtina è in fase di risoluzione grazie al rapido intervento del ministro Salvini, ma conferma il malgoverno del Pd che per decenni non ha fatto nulla e ne stiamo pagando le conseguenze. Inutile scandalizzarsi oggi - conclude - se a Roma, e non solo, sono attivi impianti obsoleti che la sinistra al governo (e al Mit) non ha mai sostituito. Ora taccia».