VIDEO | Il coordinatore regionale di FI rompe gli indugi e dopo la polemiche per la candidatura di Pino D'Ascoli a sindaco di Reggio tenta di ottenere il via libera per l'esplulsione dell'ex parlamentare reggino. Intanto c'è chi aspetta anche di affrontare il nodo della corsa senza simbolo di partito proposta da Mario Occhiuto
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Volano gli stracci dentro Forza Italia. A Reggio Calabria come nel resto della Regione. La nuova miccia è stata accesa dal solito Nino Foti che, in occasione di un incontro con diversi amministratori locali e consiglieri comunali del partito, ha dato il suo placet alla proposta arrivata dalla platea di individuare in Pino D’Ascoli il futuro candidato sindaco del centrodestra. Un’idea che ha trovato anche il sostegno del responsabile locale degli Enti Locali Vincenzo Barca.
Abbastanza per provocare la durissima reazione del neo deputato e commissario provinciale Francesco Cannizzaro che ha bollato come inesistente la candidatura e spiegato, a mezzo stampa, che Foti non ha nessun ruolo nel partito per prendere questo tipo di decisione.
Sotto traccia ha lavorato, invece, la coordinatrice Jole Santelli che ha scritto più di una volta a Roma per denunciare la situazione e ottenere provvedimenti. Ancora senza ottenere risultati. E così, dopo lunghissimo tempo, la Santelli ha deciso di convocare il coordinamento regionale del partito per la prossima settimana. La data fissata è quella del 13 settembre salvo ripensamenti dell’ultima ora, mentre l’obiettivo è quello di discutere di quanto avvenuto nella sede deputata e ottenere sostegno alle sue posizioni. Forte dell’approvazione del coordinamento si passerebbe al piano b e quindi al deferimento ufficiale di Foti. Il quale, però, ostenta sicurezza e ha pubblicamente dichiarato di lavorare “di concerto con Silvio Berlusconi, così come ho sempre fatto”.
In tanti, però, soprattutto fra i dissidenti si chiedono come possa essere considerata così grave la proposta di una candidatura a sindaco rispetto all’idea avanzata di Mario Occhiuto di correre alle prossime regionali senza il simbolo del partito. Proposta che ha già suscitato un vespaio di polemiche e trovate bocciature da parte di esponenti di primo piano del partito come il senatore Marco Siclari, vicinissimo alle posizioni di Antonio Tajani.
E c’è anche chi di queste continue epurazioni, a Reggio è ancora fresca la ferita della fuoriuscita dell’ex capogruppo in Consiglio regionale Alessandro Nicolò, non ne può più e aspetta che Roma tenga fede alle promesse fatte e cambi qualcosa nell’organizzazione. Il gruppo che fa capo ai fratelli Gentile e vorrebbe candidare Piero Aiello a governatore aspetta con pazienza da mesi.
Riccardo Tripepi