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È stata richiesta una riunione del coordinamento regionale di Forza Italia per provare a capire quale possa essere il futuro del partito in Calabria.
La coordinatrice regionale Jole Santelli, insieme agli altri coordinatori italiani, ha già avuto un primo faccia a faccia con Stefano Parisi, ma ancora nessuna indicazione è arrivata alle truppe sulla futura riorganizzazione del partito e sulla politica delle alleanze che sarà determinante in vista delle prossime politiche.
Uno stato di incertezza che sta provocando nuovi malesseri fra le truppe azzurre, e non solo, che adesso vorrebbero avere qualche indicazione in ordine ai prossimi passaggi politici.
Due dati sembrano però assodati. La posizione della coordinatrice regionale, nonostante il successo ottenuto a Cosenza con Occhiuto, si è parecchio indebolita. La bufera giudiziaria che si è abbattuta su Reggio ha infatti spazzato via uno dei suoi vice e delfino Antonio Caridi, che la stessa Santelli aveva voluto nel partito e che era in odore di poterle succedere nel caso la stessa avesse scelto di dedicarsi esclusivamente ad incarichi nazionali.
La Procura ha invece messo sotto scacco l’intero centrodestra dello Stretto che è stato letteralmente stracciato dal centrodestra alla ultime elezioni per il nuovo Consiglio Metropolitano. Inchieste pesanti che hanno messo sotto la lente la gestione del potere in città negli ultimi 15 anni e gettato, come dimostrato dall’arresto di Alberto Sarra, luci inquietanti sul governo regionale di centrodestra targato Giuseppe Scopelliti.
Anche a Crotone la situazione non è per niente facile, come dimostrato dall’esito infausto delle comunali alle quali Fi non è arrivata neanche al ballottaggio. Nella provincia pitagorica il partito era affidato ai commissari, uno dei quali era proprio Antonio Caridi.
Nel confuso quadro generale, l’altro dato certo è che la ricostruzione del partito non potrà non essere guidata dai fratelli Occhiuto, dopo l’affermazione elettorale. La posizione moderata del sindaco Mario e del parlamentare Roberto, inoltre, sarebbe assai idonea al progetto di grande centro al quale lavora Parisi e che potrebbe ricompattare tutte le piccole formazioni venute fuori dall’esplosione del Pdl. Verdiniani, alfaniani e tutti i vari cespugli nati in Parlamento sanno perfettamente che senza una coalizione di riferimento rischierebbero di essere spazzati via dal sistema politica.
L’idea aggregante di Parisi, del resto, sembrava essere ben presente anche alla convention di Vibo, organizzata appena qualche mese fa dal consigliere Giuseppe Mangialavori, altro volto moderato degli azzurri, e che ha registrato la presenza di big del calibro di Toti, Matteoli e Carfagna.
In Calabria, dunque, tutti aspettano acquattati per capire quali indicazioni arriveranno da Roma e come posizionarsi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. In attesa c’è anche Wanda Ferro che aspetta di capire come il partito vorrà utilizzarla dopo l’ultima campagna elettorale spesa da quasi perdente contro Mario Oliverio e di conoscere il verdetto della Corte Costituzionale che potrebbe riammetterla in Consiglio regionale e farla diventare punto di riferimento naturale per l’opposizione.
Riccardo Tripepi