A vuoto il primo tentativo di risolvere lo stallo, molti assenti tra i consiglieri. Prima di ogni decisione si aspetta il parere degli Uffici di palazzo Campanella in ordine alla diffida presentata dal centrosinistra
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Consiglio regionale nel caos. Lo strappo istituzionale consumato durante l’ultima seduta rischia di condizionare questo già tormentato avvio di legislatura. Il centrosinistra ha proceduto a far dimettere tutti i propri vicepresidenti di Commissione e diffidato Palazzo Campanella dal procedere alla convocazione degli organismi in quanto l’elezione degli Uffici di presidenza è avvenuta con la sola presenza del centrodestra in Aula e andrebbe dunque considerata illegittima. Il centrosinistra ha poi sottolineato l’anomalia legata al fatto che la maggioranza abbia occupato tutte le presidenze compresa quella della Commissione di Vigilanza che spetterebbe alla minoranza secondo prassi. Pippo Callipo, in particolare, è stato molto duro sul punto sottolineando come sia deprecabile che controllati e controllori siano individuati nella stessa parte politica.
La riunione a Catanzaro
Il presidente dell’Assemblea Mimmo Tallini ha così convocato i consiglieri del centrodestra a Catanzaro per fare il punto della situazione. Ma la riunione si è rivelata un mezzo flop, con tanti assenti, e del tutto interlocutoria. Per prendere decisioni si aspetta che gli Uffici del Consiglio regionale completino un parere sulla diffida notificata dal centrosinistra per stabilire poi i successivi passaggi istituzionali da compiere. In particolare sulle modalità di votazione si procederà a una puntuale verifica in quanto secondo le opposizioni ci sarebbero palesi violazioni di diversi articoli del regolamento del Consiglio. Ed, inoltre, al momento della votazione in Aula di presidenti e vicepresidenti delle Commissioni ancora non erano stati forniti neanche i componenti delle stesse dai vari gruppi. Per l’indicazione dei vicepresidenti di centrosinistra avvenuta in modo del tutto arbitrario durante l’ultima seduta consiliare.
I nodi politici da sciogliere
Naturalmente però oltre agli adempimenti formali ci sono anche i nodi politici da sciogliere. E il presidente di palazzo Campanella è in palese imbarazzo dovendo assumere il ruolo di garante fra le varie posizioni e consapevole di avere beneficiato di diversi voti del centrosinistra al momento della sua elezione. Uscire dall’angolo, però, non sarà facile e convocare un nuovo Consiglio per nuove votazioni sarebbe un unicum nella storia di palazzo Campanella. Così come sarà molto difficile a questo punto chiedere a uno dei presidenti di Commissione designati di farsi da parte per concedere una presidenza ai gruppi di opposizione. Nel frattempo, però, l’attività legislativa del Consiglio rimane completamente bloccata.